Screenshot 2025 02 14 at 10 55 04 La strage di via dei Georgofili Cerca con GoogleLa sera del 26 maggio Giuliano e Spatuzza rubarono un furgone Fiat Fiorino e lo portarono nel garage, dove provvidero a sistemare l'esplosivo, composto da tritolo, all'interno di esso e, in seguito, Giuliano e Lo Nigro andarono a parcheggiare l'autobomba in via dei Georgofili. Alle ore 01:04 circa del 27 maggio procurarono l'esplosione.

La deflagrazione fu devastante e provocò il crollo della Torre dei Pulci, sede dell'Accademia dei Georgofili, nella quale rimasero uccisi Fabrizio Nencioni, ispettore dei vigili urbani, e la moglie Angela Fiume, custode dell'Accademia, insieme alle loro figlie Nadia (nove anni) e Caterina (meno di due mesi di vita), che abitavano al terzo piano della Torre. Nelle abitazioni circostanti si propagò un incendio, che uccise un giovane di 22 anni, lo studente universitario Dario Capolicchio.

L'attentato danneggiò gravemente anche alcuni ambienti della Galleria degli Uffizi e del Corridoio vasariano, che si trovano nei pressi di via dei Georgofili: il 25% delle opere d'arte presenti fu danneggiato mentre i capolavori più importanti furono protetti dai vetri di protezione che attutirono l'urto, alcuni dipinti risultarono invece gravemente danneggiati o quasi distrutti:

  • Concerto musicale di Bartolomeo Manfredi, del 1610/1620 circa.
  • Giocatori di carte'' di Bartolomeo Manfredi, del 1617 circa.
  • Adorazione dei pastori di Gerard van Honthorst, del 1619.
  • Aquila di Bartolomeo Bimbi e altri dipinti.
  • Avvoltoi, gufi e beccaccia di Andrea Scacciati.
  • Scena di caccia di Francis Grant, del metà secolo XIX; 1840 - 1860.
  • Grande cervo in una palude di Edwin Landseer.