Il delitto di Cogne

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Il delitto di Cogne è un caso di omicidio commesso da Annamaria Franzoni il 30 gennaio 2002 in una villetta di Montroz (pron. fr. AFI: [mɔ̃tʁo]), frazione di Cogne, in Valle d'Aosta, ai danni del figlio di tre anni, Samuele Lorenzi. L'accusa dimostrò che il sangue del piccolo aveva intriso le ciabatte e il pigiama che la madre indossava prima di uscire di casa, la mattina dell'omicidio.[1] L'omicidio, cioè, avvenne quando la madre era in casa in pigiama e non mentre lei era fuori casa vestita ad accompagnare il figlio alla fermata dello scuolabus. La Corte suprema di cassazione condannò nel 2008 Annamaria Franzoni a 16 anni di reclusione (ridotti a 13 per indulto, poi a 10 per buona condotta), per i quali ha scontato 6 anni di carcere e meno di 5 in detenzione domiciliare. Il caso ebbe grande rilevanza mediatica dopo il delitto anche grazie all'uso del mezzo televisivo e nelle prime fasi processuali divise fortemente l'opinione pubblica.