Screenshot 2024 10 09 at 14 29 20 kata firenze Cerca con GoogleAlle 15.32 del 10 giugno 2023, Kata scende la scala esterna dell'hotel Astor: a distanza di un anno, è ancora quella l'ultima immagine della bimba peruviana misteriosamente scomparsa dall'albergo occupato di Firenze. Dodici mesi di ricerche che non hanno sortito alcun esito, ne' buone ne' cattive notizie, nonostante l'impegno di tre magistrati della procura di Firenze e dei migliori reparti dell'Arma dei carabinieri. Ma l'indagine è ancora aperta: formalmente, sono indagati i due zii, quello materno, Abel Argenis Vasquez, e quello paterno Marlon Chicclo. Avevano la custodia della bimba quel giorno, un sabato, mentre la mamma, Katherine Alvarez Vasquez, era fuori a lavoro e il padre, Manuel Romero Chicclo, era detenuto a Sollicciano.

Screenshot 2024 10 09 at 14 33 17 Un anno fa la scomparsa della piccola Kata. Le 4 piste seguite dalla procura di FirenzeMa nell'inchiesta si sono vagliate tantissime ipotesi: da una vendetta nei confronti della famiglia, a un regolamento dei conti nell'ambito del 'racket delle stanze' in cui lo zio Abel è uno degli imputati in un procedimento parallelo. Gli inquirenti hanno persino preso in considerazione l'ipotesi dello scambio di bambina e fatto interrogatori fino in Perù, nella speranza che qualcuno parlasse.

Ma Kata sembra sparita nel nulla. L'hanno cercata perfino i cacciatori di Calabria, reparto dei carabinieri specializzati nella ricerca di latitanti e vittime di sequestri, scandagliando ogni anfratto dell'immobile che nel settembre del 2022 era stato occupato da famiglie peruviane e romene. Un'occupazione nata come risposta 'sociale' all'annoso problema della casa per chi non può permettersela ma con i mesi divenuta un pericoloso focolaio di criminalità.


 
Screenshot 2024 10 09 at 14 45 27 kata firenze Cerca con GoogleE' stata denunciata dalla polizia per lesioni aggravate Katherine Alvarez, la 26enne peruviana mamma di Kata, la bambina di 5 anni scomparsa dall'ex hotel Astor il 10 giugno scorso, perché avrebbe ferito ripetutamente con un coltello una connazionale di 21 anni nei bagni di una discoteca di Firenze. L'aggressione è avvenuta all'interno del "Tenax", noto locale notturno di via Pratese nella notte del 20 novembre, tra le 1.30 e le 2.00, dove poi sono giunte due volanti della polizia e i soccorritori del 118. 

Secondo quanto è stato ricostruito, la vittima avrebbe incontrato in bagno Katherine, che lei conosce da tempo, e di avere iniziato una discussione per futili motivi, forse rancori legati a precedenti questioni sentimentali. La vittima avrebbe riferito che sarebbe stata presa per i capelli e poi Katharine avrebbe estratto un oggetto appuntito con cui l'avrebbe ferita più volte al volto e alla testa. Non è stato possibile accertare se sia stato usato un coltello, un paio di forbici o un altro oggetto contundente: la polizia al momento non ha ritrovato l'arma. La vittima peruviana è stata trasportata in ambulanza dal 118 al pronto soccorso dell'ospedale di Careggi: le sono state riscontrate cinque ferite lacero-contuse tra una guancia e la testa. La prognosi è di 20 giorni salvo complicazioni. "Mi ha aggredita e mi sono difesa", avrebbe detto Katherine Alvarez per giustificare il suo gesto.

Lo scorso 10 novembre Katherine Alvarez era stata portata all'ospedale di Careggi dopo aver ingerito della candeggina. La donna aveva ripetuto per la seconda volta il gesto autolesionistico che era accaduto lo scorso giugno a poche ore dall'avvio delle ricerche della bimba scomparsa. La tempestività dei soccorsi, unita all'arrivo dei carabinieri, aveva evitato conseguenze peggiori.

Screenshot 2024 10 09 at 14 47 20 kata firenze Cerca con GoogleLa Procura di Firenze, dopo aver concluso il nuovo sopralluogo nell’ex hotel di via Maragliano, sembra essere ripartita a indagare nel contesto dei familiari più stretti e delle persone che nella tumultuosa occupazione erano più vicine a loro per cercare di risolvere il giallo della scomparsa di Kata. Si è tornati, in pratica, a circoscrivere il periodo che va dall'ultima immagine della bambina (inquadrata dalle telecamere di un negozio di via Boccherini alle 15,13 del 10 giugno, mentre scende le scale esterne in direzione del seminterrato o del cortile) all'arrivo di sua madre all'albergo, intorno alle 15,45. Si cerca di riempire quel buco di una ulteriore ora, circa, in cui non sarebbe partito l'allarme perché gli adulti ipotizzavano che Kata fosse con il fratello maggiore al campino di calcetto della chiesa poco distante.  

I pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, vogliono anche ricostruire chi c'era quando sarebbe partito l'allarme. Su questo aspetto, nei giorni scorsi, è stato nuovamente riconvocato in procura Carlos De La Colina, il peruviano 'capo' degli occupanti sudamericani dell’ex hotel Astor, amico dello zio materno di Kata, Abel Argenis detto Dominique, con il quale è attualmente detenuto nel carcere di Sollicciano per l'altro fronte dell'inchiesta della Procura, quello sul presunto racket delle stanze nell'ex albergo occupato, una delle ipotesi che potrebbero aver innescato una vendetta verso la famiglia consumatasi nei confronti di Kata. L'altra ipotesi, quella dello scambio per errore, pare affievolirsi dopo l'esito degli interrogatori via rogatoria in Perù. 

Miguel Angel Chicllo Romero, padre della piccola Kata, è stato arrestato lo scorso 17 ottobre in esecuzione di una misura cautelare della Corte di Appello di Firenze che ha sostituito la precedente misura dell'obbligo di firma a cui l'uomo doveva sottostare da quando, nel giugno scorso, aveva ottenuto la scarcerazione (era detenuto per reati di spaccio di droga). 


 
Screenshot 2024 10 09 at 14 53 27 kata firenze Cerca con GoogleLuglio 2024

Non si fermano le indagini a un anno dalla scomparsa dall'ex hotel Astor di Firenze della piccola Kata (Kataleya Alvarez). Nell’ultimo vertice tra carabinieri e procura sono stati affrontati alcuni sviluppi considerati potenzialmente significativi e ha programmato le prossime mosse, spiega La Repubblica. Nelle scorse settimane, riporta La Repubblica, la procura ha espresso la necessità di risentire una testimone. La donna ha detto di aver incrociato due sudamericani con un trolley, in orario compatibile con la scomparsa, proprio nei pressi dell’unica uscita scoperta dalle telecamere di via Monteverdi. L’incontro sarebbe avvenuto intorno alle 19: uno dei due uomini avrebbe guardato la donna in modo insistente, come per suggerirle di girare al largo.

Un altro nuovo fronte di indagine riguarda il peluche rinvenuto durante il sopralluogo nell’Astor del 20 settembre 2023, nella stanza di una famiglia di romeni con cui i parenti di Kata avevano avuto dei dissidi. La madre della bambina aveva detto agli investigatori che era un regalo di suo fratello alla nipote. Il figlio degli occupanti romeni ha raccontato però di aver chiesto il giocattolo (per darlo alla sorellina) allo zio di Kata, Abel, dopo che questo lo aveva abbandonato in corridoio. Accertamenti scientifici sono stati ordinati sul peluche, oltre che su un secchio rosso e su uno straccio rinvenuti nella stessa stanza.

Alcune voci raccolte nell’inchiesta parlano di un caso di molestie subite all'ex Astor da una giovanissima di origine romene. Le stesse voci avrebbero indicato il colpevole in un familiare di Kata, circostanza che aprirebbe la porta all’ipotesi della vendetta. Verrà quindi chiesto all’autorità giudiziaria romena di sentire la presunta vittima. Indagini in corso anche su un altro presunto abuso subito da una minore peruviana.

Si addensano anche sospetti sullo zio Abel, già al centro del filone sul racket delle stanze e indagato per il sequestro di Kata insieme allo zio paterno Marlon. Il giorno della scomparsa avrebbe avuto un comportamento anomalo, disinteressandosi delle ricerche e chiudendosi in una stanza nonostante la piccola fosse stata affidata proprio a lui. Sotto la lente ci sono poi alcuni passaggi della testimonianza del fratellino di Kata sul rapporto tra lo zio e la sorellina. Da chiarire anche i motivi di una telefonata arrivata al 112 il giorno dopo la sparizione, in cui una donna, presentandosi come la mamma di Kata, chiedeva informazioni sui risultati dei controlli sulle telecamere. La chiamata è partita dal cellulare dello zio materno della bambina e la voce è quella della sua compagna.

Tra le ipotesi trattate con priorità dagli investigatori c'è quella della vendetta. Alla base di questa diverse motivazioni: per un abuso sessuale, per una partita di cocaina rubata, per il racket delle stanze o per un pestaggio subito da un occupante romeno per mano del padre di Kataleya. In secondo piano, al momento, altri fronti come quello della pedofilia, affiorato dal racconto di una bambina di tre anni — l’ultima a vedere Kata — che aveva parlato di un uomo mai visto prima.

Le indagini continuano infine sul versante che ha portato alle rogatorie in Perù per ascoltare 14 persone. Un versante che si intreccia alla pista dello scambio di persona, con Kata che sarebbe stata rapita al posto di una bambina. Ancora aperta, infine, anche l’ipotesi che la piccola sia stata vittima di una aggressione a sfondo sessuale.

Agosto 2024

Il padre della piccola Kata, la bimba scomparsa il 10 giugno di un anno fa dall’ex hotel Astor occupato, e lo zio materno della piccola sono stati coinvolti in una rissa nella notte tra il 23 e il 24 marzo di quell’anno nella struttura occupata. Gli inquirenti indagano alla ricerca di indizi su possibili moventi per il rapimento della minore.