Screenshot 2024 10 09 at 14 53 27 kata firenze Cerca con GoogleLuglio 2024

Non si fermano le indagini a un anno dalla scomparsa dall'ex hotel Astor di Firenze della piccola Kata (Kataleya Alvarez). Nell’ultimo vertice tra carabinieri e procura sono stati affrontati alcuni sviluppi considerati potenzialmente significativi e ha programmato le prossime mosse, spiega La Repubblica. Nelle scorse settimane, riporta La Repubblica, la procura ha espresso la necessità di risentire una testimone. La donna ha detto di aver incrociato due sudamericani con un trolley, in orario compatibile con la scomparsa, proprio nei pressi dell’unica uscita scoperta dalle telecamere di via Monteverdi. L’incontro sarebbe avvenuto intorno alle 19: uno dei due uomini avrebbe guardato la donna in modo insistente, come per suggerirle di girare al largo.

Un altro nuovo fronte di indagine riguarda il peluche rinvenuto durante il sopralluogo nell’Astor del 20 settembre 2023, nella stanza di una famiglia di romeni con cui i parenti di Kata avevano avuto dei dissidi. La madre della bambina aveva detto agli investigatori che era un regalo di suo fratello alla nipote. Il figlio degli occupanti romeni ha raccontato però di aver chiesto il giocattolo (per darlo alla sorellina) allo zio di Kata, Abel, dopo che questo lo aveva abbandonato in corridoio. Accertamenti scientifici sono stati ordinati sul peluche, oltre che su un secchio rosso e su uno straccio rinvenuti nella stessa stanza.

Alcune voci raccolte nell’inchiesta parlano di un caso di molestie subite all'ex Astor da una giovanissima di origine romene. Le stesse voci avrebbero indicato il colpevole in un familiare di Kata, circostanza che aprirebbe la porta all’ipotesi della vendetta. Verrà quindi chiesto all’autorità giudiziaria romena di sentire la presunta vittima. Indagini in corso anche su un altro presunto abuso subito da una minore peruviana.

Si addensano anche sospetti sullo zio Abel, già al centro del filone sul racket delle stanze e indagato per il sequestro di Kata insieme allo zio paterno Marlon. Il giorno della scomparsa avrebbe avuto un comportamento anomalo, disinteressandosi delle ricerche e chiudendosi in una stanza nonostante la piccola fosse stata affidata proprio a lui. Sotto la lente ci sono poi alcuni passaggi della testimonianza del fratellino di Kata sul rapporto tra lo zio e la sorellina. Da chiarire anche i motivi di una telefonata arrivata al 112 il giorno dopo la sparizione, in cui una donna, presentandosi come la mamma di Kata, chiedeva informazioni sui risultati dei controlli sulle telecamere. La chiamata è partita dal cellulare dello zio materno della bambina e la voce è quella della sua compagna.

Tra le ipotesi trattate con priorità dagli investigatori c'è quella della vendetta. Alla base di questa diverse motivazioni: per un abuso sessuale, per una partita di cocaina rubata, per il racket delle stanze o per un pestaggio subito da un occupante romeno per mano del padre di Kataleya. In secondo piano, al momento, altri fronti come quello della pedofilia, affiorato dal racconto di una bambina di tre anni — l’ultima a vedere Kata — che aveva parlato di un uomo mai visto prima.

Le indagini continuano infine sul versante che ha portato alle rogatorie in Perù per ascoltare 14 persone. Un versante che si intreccia alla pista dello scambio di persona, con Kata che sarebbe stata rapita al posto di una bambina. Ancora aperta, infine, anche l’ipotesi che la piccola sia stata vittima di una aggressione a sfondo sessuale.

Agosto 2024

Il padre della piccola Kata, la bimba scomparsa il 10 giugno di un anno fa dall’ex hotel Astor occupato, e lo zio materno della piccola sono stati coinvolti in una rissa nella notte tra il 23 e il 24 marzo di quell’anno nella struttura occupata. Gli inquirenti indagano alla ricerca di indizi su possibili moventi per il rapimento della minore.