Unabomber: un nome per due persone, una americana e l'altra italiana, le cui azioni hanno occupato la cronaca e i giornali di tutto il mondo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni 2000. L'Unabomber americano era Theodore Kaczynski e mandava pacchi bomba in nome di una guerra personale contro la tecnologia. L'Unabomber italiano, la cui identità non è mai stata scoperta, non rivendicava gli attentati, agiva con motivazioni misteriose colpendo anziani, donne e persino bambini, forse spinto da un meccanismo di emulazione dell'omologo americano.
Per capire da dove parte questa triste storia di cronaca bisogna andare oltreoceano, negli Stati Uniti. È lì che a partire dalla fine degli anni 70 sono iniziati i primi attentati, andati avanti fino al 1995 con un bilancio finale di 3 morti e 23 feriti. L’unabomber americano si è scoperto essere Theodore Kaczynski e mandava pacchi bomba in nome di una guerra personale contro la tecnologia.
Il termine unabomber fu coniato per la prima volta dall’Fbi che diede questo nome in codice al fascicolo che si occupava dei vari attentati. Il termine è l’acronimo di University and Airline Bomber perché Kaczynski colpiva soprattutto università e tentò poi di fare una strage su un aereo in volo.
Kaczynski, genio della matematica affetto da schizofrenia, a 27 anni si dimise dal corpo insegnanti dell’Università di Berkley. Tra gli anni 70 e fino al 1995 si è reso responsabile di una serie di attentati che lanciarono la popolazione nel panico. L’Fbi diede vita alla più grande caccia all’uomo di tutti i tempi finita ad aprile del 1996.