Il delitto di Santa Croce Camerina è un caso di omicidio avvenuto il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, ai danni di un bambino di otto anni, Lorys Andrea Stival. L'autrice dell'omicidio e dell'occultamento di cadavere è la madre del bambino, Veronica Panarello, che si era dichiarata inizialmente innocente e poi coinvolta nel delitto, riferendo più versioni su come esso sarebbe avvenuto. Veronica Panarello è stata condannata in via definitiva a trent'anni di carcere.
Intorno alle ore 13:00 del giorno di sabato 29 novembre 2014, alla stazione dei Carabinieri di Santa Croce Camerina, si presenta Veronica Panarello, 26 anni (nata il 1º novembre 1988), che denuncia la scomparsa del figlio Lorys Andrea Stival, 8 anni (nato il 18 giugno 2006). La donna dichiara di essere uscita, quella mattina, dalla propria abitazione, sita al civico 82 di Via Giuseppe Garibaldi, e di aver accompagnato il figlio a scuola, presso l'istituto "Psaumide" in Via dei Fratelli Cervi; le insegnanti, tuttavia, affermano che quel giorno Lorys non si è presentato a scuola e non è stato visto entrare da nessuno nell'istituto.
Le ricerche vengono subito avviate e, dopo una breve perlustrazione per le strade del centro del paese, si ampliano verso le periferie. Verso le 16:00 il centralino dei Carabinieri del paese riceve una chiamata da Orazio Fidone, un residente del posto pensionato e cacciatore per hobby, che riferisce di aver appena ritrovato il cadavere di un bambino gettato in un canalone nei pressi del Mulino Vecchio, nell'estrema periferia di Santa Croce Camerina.
I Carabinieri si recano a ispezionare la zona, confermando la presenza di un cadavere. Viene quindi fatta giungere sul posto Panarello, che conferma che il cadavere in questione è quello del figlio scomparso. In seguito alla scoperta del corpo del bambino, dopo un iniziale sequestro dell'auto del cacciatore che aveva ritrovato il corpo, le indagini proseguono in tutte le direzioni, finché, improvvisamente, si concentrano esclusivamente sulla madre, la quale, dopo un interrogatorio in Procura, viene tratta in arresto con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Il corpo viene raccolto dalla polizia scientifica per disporne l'autopsia, da cui risulta che il bimbo sarebbe morto tra le 8:30 e le 10 del giorno della scomparsa per strangolamento. Il corpo presenta anche altri segni di violenza.
L'indagine successiva rende chiaro che lo strangolamento sarebbe stato causato da alcune fascette di plastica. Veronica Panarello afferma di aver consegnato a Lorys delle fascette di plastica quel giorno, che il figlio le avrebbe domandato per svolgere un'attività scolastica, tuttavia le insegnanti negano di aver formulato tale richiesta. Il 18 dicembre 2014 vengono officiati i funerali del piccolo nella chiesa principale del paese, a cui però Panarello non prende parte, trovandosi in custodia cautelare.