Le piste considerate dagli investigatori sono diverse: tra queste, vi è anche l'allontanamento volontario. Prima di sparire nel nulla, Riccardo ha risposto a un sms della madre che gli chiedeva come andava e se la nonna, incontrata mentre rincasava, stesse bene. Da allora nessuna sua traccia. Stando a quanto emerso dai primi accertamenti, il giorno prima di sparire aveva ricevuto un piccolo pacco da Amazon il cui contenuto resta sconosciuto. Sabato 12 ottobre era poi uscito per una serata in compagnia degli amici ad Urbino. La stessa comitiva lo avrebbe riaccompagnato a casa e poco dopo un caro amico sarebbe passato a riprendere un borsone. I due avevano già fatto due viaggi insieme, uno a settembre e uno a ottobre in Irlanda e in Nord Europa. Sarebbe stato lui, secondo le informazioni disponibili, l'ultimo a vedere Riccardo prima che sparisse nel nulla.
I genitori del 19enne hanno lanciato diversi appelli sui social e tramite la trasmissione che si occupa di persone scomparse sulle reti Rai, "Chi l'ha visto?". In tutti chiedono al 19enne di tornare a casa o a chiunque lo abbia visto di farsi avanti con le forze dell'ordine per aiutare le indagini. La famiglia del 19enne di Acqualagna scomparso il 12 ottobre ha chiesto che la diga del Furlo venisse svuotata in modo da permettere alle autorità di appurare tramite le ricerche se vi sia o meno il corpo senza vita del giovane. La richiesta è stata però respinta dalla Prefettura di Pesaro. L'avvocata della famiglia, Elena Fabbri aveva predisposto un'istanza per richiedere lo svuotamento della diga. "Non puntiamo il dito contro nessuno, siamo consapevoli che tutti abbiano lavorato bene – ha sottolineato – ma sappiamo anche che ci sono aree inaccessibili per via dell'acqua più alta, mulinelli che possono risucchiare facilmente o piccole grotte".