Adesso, come detto, si trova in Ungheria dove spiega: “Mia figlia sta bene, è serena, si trova in un’altra stanza con la nonna, stanno giocando e guardando i cartoni animati. Purtroppo lei non riesce più a parlare agevolmente l’italiano, ma in questi sei mesi mi sono messo a studiare il polacco”. Anche perché dalle autorità locali non ha ricevuto supporto: “Mia figlia non era nemmeno stata inserita nel registro delle persone scomparse”. Così come “dalla politica, sia italiana che polacca, non abbiamo avuto nessun appoggio, solo chiacchiere“.
Negli anni scorsi Zanella era arrivato a parlare di un vero e proprio “rapimento” da parte dell’ex compagna con il tribunale dei minori dell’Aja che si era pronunciato due volte ribadendo la medesima cosa: ovvero il rientro in Italia della bambina.
Nonostante le parole di Zanella, prova a metterci la ‘bandierina’ Rosaria Tassinari, deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia per l’Emilia-Romagna secondo cui “l’operazione è stata resa possibile dal lavoro congiunto dell’Unità per la Tutela degli italiani all’estero della Farnesina e della nostra Ambasciata a Varsavia, in stretto coordinamento con le altre Autorità competenti. Sin dall’inizio della vicenda, la nostra Rappresentanza si è attivata per prestare assistenza al Sig. Zanella, mantenendo stretti contatti con i suoi legali e sensibilizzando le Autorità locali sull’importanza di ritrovare la bambina. Il caso era inoltre stato più volte affrontato dalla Task Force Minori contesi, gruppo di lavoro interministeriale presieduto dalla Farnesina con la partecipazione di funzionari del Ministero dell’Interno e del Ministero di Giustizia. E’ una bellissima notizia oltre che per la famiglia Zanella anche per tutta la Romagna”.
A prescindere dalle versioni discordati di Zanella e Tassinari, lascia quanto meno perplessi il tentativo di associare ad un partito l’attività ordinaria di un ministro degli Esteri.