Screenshot 2024 10 04 at 11 23 56 CHIARA PETROLINI Cerca con GoogleChiara Petrolini, figlia di una famiglia agiata e benestante, è accusata di omicidio e occultamento di cadavere. Gli amici: non sapevamo nulla, mai niente che potesse far pensare a qualcosa del genere. E' indagata con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Chiara Petrolini, 22 anni, è la madre del neonato trovato morto nel giardino di una villetta a Vignale di Traversetolo, poco più di un mese fa. Secondo la ricostruzione degli investigatori la ragazza avrebbe indotto il parto, alla quarantesima settimana, dando alla luce il piccolo in casa, da sola il 7 agosto. Poi avrebbe ucciso il bambino e l'avrebbe nascosto in una buca del giardino di casa. Dopo due giorni giorni sarebbe partita per un viaggio all'estero programmato da tempo. 

La ragazza è una studentessa universitaria di Giurisprudenza a Parma, e alterna lo studio al lavoro di baby sitter e agli impegni in parrocchia dove in passato aveva fatto la volontaria nei campi estivi, accompagnando i bambini in piscina e a fare attività all'interno dei Grest. Il padre del neonato, suo ex fidanzato (chi li conosce dice che stavano insieme da una vita ma si lasciavano spesso per poi tornare in coppia), sarebbe stato all'oscuro della gravidanza. "Una brava ragazza che non aveva mai dato segni di disagio o instabilità", dicono gli amici e chi ci ha avuto a che fare. Chiara: ragazza modello in una famiglia perfetta, col padre prima imprenditore e poi dipendente di un'azienda e la madre impiegata. Mai nessun segnale, insomma, in una vita apparentemente normale come tutti quelli della sua età: studio, aperitivi, uscite a cena o in pizzeria con gli amici di sempre, qualche volta anche a ballare. Il sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto, è stato chiaro: «Una famiglia benestante, facoltosa, integrata nel territorio e senza problemi economici, che viveva in un contesto agiato. Mai niente che potesse far pensare a qualcosa del genere». 

«Da quello che dicono gli amici, nessuno si era reso conto che fosse incinta: una settimana prima del parto era in piscina, ma neanche chi era lì con lei, se n’era accorto». Il parroco di Traversetolo, don Giancarlo Reverberi, è l’unico a sollevare delle domande che mettono in discussione la versione ufficiale del giallo di cui tutta Italia parla.

Don Reverberi si ricorda di questa studentessa che da anni frequentava l’oratorio, e ancora lo scorso luglio aveva fatto da animatrice nei centri estivi della parrocchia. E aggiunge: «Dicono che abbia fatto tutto da sola, ma io non ci credo». La sua però è una voce isolata, perché a Vignale di Traversetolo, frazione di 625 abitanti alle porte di Parma, una delle province più benestanti d’Italia, nessuno vuole parlare di questa storia. «Adesso basta, c’è voglia di silenzio», dice il sindaco Simone Dell’Orto, dando la linea ai concittadini, dopo che, venerdì 20 settembre, Chiara è stata posta agli arresti domiciliari, con l’accusa di omicidio volontario premeditato e aggravato.

«Una brava ragazza, salutava sempre», «simpatica, sempre col sorriso», «ci sapeva fare con i bambini». E se non fosse stato per Pull, in questa vicenda si potrebbe concludere che nessuno ha gli occhi per vedere. Pull è il Golden retriever che il 9 agosto dissotterra il fagotto con dentro il neonato ucciso due notti prima, che Chiara ha sepolto in giardino. Nella villetta dei Petrolini c’è solo la nonna paterna, Rita, 84 anni, che accudisce il cane mentre la famiglia è in viaggio a New York: è lei ad avvisare i Carabinieri.