E ancora: non ha occhi il fidanzato di Chiara, Samuel Canrossi, che quella sera stessa dorme con lei nella taverna degli orrori, stringendosi al suo corpo senza notare nulla di anomalo. La ragazza ha partorito da meno di 24 ore, dovrebbe essere tutto un dolore, ha avuto una forte emorrargia, dovrebbe avere ancora il seno gonfio: ma lui non vede, non capisce, non fa domande. Del resto Chiara è rimasta incinta di lui ben due volte in un anno: ha avuto due gravidanze e due parti, e Samuel non se ne è accorto. Stanno insieme da quattro anni, riprendendosi e lasciandosi, ma è come se lei fosse invisibile. «In che senso avevano una relazione affettiva», si chiede lo psichiatra Paolo Crepet: «Si parlavano ogni tanto, o si scambiavano solo messaggini?». È la domanda la si potrebbe rivolgere anche alla mamma, Elisa Bruschi, 57 anni. Raggiunti sul cellulare a New York dagli inquirenti, che li informano del ritrovamento del cadavere di un neonato nel loro giardino, il 9 agosto stesso, i genitori reagiscono con stupore, ma anche irritazione. La mamma di Chiara, alla notizia del sequestro della loro villa, non trova di meglio che dire: «Ma come vi permettete di lasciarci fuori casa?». E poi: «Noi torniamo in Italia il 19 agosto». Fine. La signora ci mette quasi un mese a realizzare.
E dopo che sua figlia ha confessato ai magistrati di aver partorito di nascosto, fa due più due: «Chiara, ma anche l’altra volta, con quella forte emorragia, eri incinta?», chiede in una conversazione intercettata il 2 settembre. Portarla dal ginecologo, però, mai. È a quel punto che parte la ricerca del primo neonato morto, che viene trovato non distante dall’altro, sepolto in un punto del giardino sempre ben visibile dalla finestra. «Perché volevo averli vicino», dice la ragazza.
Il primo parto risale al 12 maggio 2023, ma subito dopo lei va a fare shopping. «È la circostanza che ci ha sconvolto», ammette il procuratore capo di Parma, Alfonso D’Avino. E il copione si ripete l’anno dopo. A meno di 24 ore dal secondo parto, Chiara ha la forza di andare dall’estetista, prendere un aperitivo e finire la serata in un bar. Poi parte per New York, come l’estate prima era andata in Giappone.