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Come si sia trasformato in uno che uccide come un serial killer, non si sa. Gli danno l’ergastolo. In appello a Milano rilascia dichiarazioni spontanee e si dichiara «estraneo ai fatti». Il suo legale, Vincenzo Lepre, spiega come l’assunzione costante di cocaina ne abbia minato le facoltà mentali e che dunque durante il delitto, era «totalmente assente». I giudici confermano tuttavia la sentenza. A giugno 2017 arriva una nuova condanna per truffa e appropriazione indebita: i soldi che usava per pagarsi i vizi li avrebbe sottratti dal 2007 al 2013 all’azienda per cui lavorava. Qualcosa come 600mila euro. Il 3 novembre 2017 la Cassazione rende definitivo l’ergastolo. È rinchiuso nel carcere di Pavia.