Mentre la stampa titola sul ‘serial killer' di Padova, riferendogli anche altri delitti avvenuti a Padova in quei mesi, la scheda telefonica dalla quale Profeta aveva chiamato Boscolo viene rintracciata. Profeta viene rintracciato e arrestato. È il 16 febbraio 2001, ‘il mostro' è stato preso in poco più di due mesi e Padova può tornare a dormire sonni tranquilli. Non altrettanto possono fare le due ‘mogli' di Michele, entrambe distrutte dalla scoperta della reciproca esistenza.
In tribunale il riconoscimento del testimone, i rilievi balistici e altre granitiche prove mandano Profeta in carcere a vita. Nelle quattro mura di una cella, il delirio paranoide e narcisistico si spegne, Profeta diventa quello che doveva essere. Si dà agli studi universitari, tiene i contatti con la famiglia, che lo sostiene, e legge libri. Muore sotto gli occhi del professore davanti al quale stava sostenendo un esame di filosofia, sorpreso da un infarto, forse, per una volta, davanti a un'emozione autentica.