Quella sera Andrea La Rosa aveva mostrato alla fidanzata delle mazzette di banconote nascoste nei calzini. Si trattava di circa 8000 euro. L’uomo li aveva sistemati a mo’ di parastinchi e aveva rivelato di doverli consegnare a una persona. Successivamente, quando gli investigatori perquisirono la casa di La Rosa, trovarono un foglio di carta: "Era il testo di una mail inviata ad Estella, ma su cui vi erano appuntate varie somme di denaro, che poi accertiamo essere dei prestiti che Andrea fa ad alcuni soggetti. Sono persone che noi abbiamo sentito e che ci hanno confermato di aver ricevuto dei soldi in prestito che corrispondevano alle cifre riportate a penna sull’e mail", spiegò il maresciallo dei carabinieri Pasquale Afeltra, nel documentario Il mistero del calciatore. Un totale di 64mila euro, prestati ad amici e conoscenti.
E fu proprio intorno ai soldi che i carabinieri iniziarono a indagare, analizzando il conto bancario del ragazzo scomparso, per individuare eventuali movimenti di denaro sospetti. Nel frattempo si cercarono di ricostruire anche gli spostamenti di La Rosa e di rintracciare la sua auto, una Audi A3 grigia. Le prime verifiche diedero esito negativo. Poi la svolta. "Una delle telecamere più importanti che analizziamo è quella nei pressi di via Cogne", spiegò il maresciallo Afeltra. Quella videocamera infatti riprese il passaggio della macchina di Andrea La Rosa alle 22.09 del 14 novembre.
Ma la macchina di La Rosa non era la sola. Davanti all’Audi A3 sfrecciava un’altra automobile: era quella di Raffaele Rullo, un conoscente dell’uomo scomparso che con lui aveva appuntamento proprio dopo l’impegno al campo da calcio. A rivelarlo era stata la fidanzata Estella. A lei La Rosa aveva parlato di un incontro tra i due quella sera. Il motivo? A detta della donna, i due si sarebbero dovuti incontrare proprio a causa dei soldi che l'ex calciatore aveva nascosto nei calzini. Ma, secondo Rullo, l’appuntamento era stato fissato perché si sarebbe voluto confidare circa il rapporto con la fidanzata.
La sera della scomparsa Rullo chiese a La Rosa di raggiungerlo al McDonald’s di Viale Certosa e, una volta arrivato lì, lo invitò a seguirlo. I due, quindi, raggiunsero via Cogne, la zona dove una delle telecamere analizzate dagli inquirenti aveva ripreso le autovetture dei due ragazzi. Proprio in quella zona abitava la madre di Rullo, Antonietta Biancaniello, che disse di essere scesa in strada con il cane e di aver visto il figlio parlare con La Rosa.