Dopo un bimestre di ‘sonno’ Bilancia con il nuovo anno esplode, cominciando ad uccidere a raffica. La prima vittima, a Genova, è un metronotte, il 25 gennaio, per sfogare il suo odio verso le divise.

Ne ucciderà poi altri due di metronotte il 24 marzo, due guardie che lo avevano sorpreso in una proprietà privata vicino a Genova, in una villa in campagna, dove si era appartato con una prostituta transessuale, Lorena, che ferirà in modo grave, ma senza accorgersi di non averla uccisa. È il suo primo grave errore, decisivo. Sarà lei il testimone chiave nell’indagine che porterà alla cattura del mostro genovese.

Nel mese di marzo del 1998 Bilancia esplode nella fase della sua più cruenta della sua follia omicida diventando il serial killer delle prostitute: inizia il 9 marzo, a Varazze, sparando ad una prostituta albanese con cui si era appartato, poi un delitto fotocopia il 18 marzo a Pietra Ligure, stavolta la vittima è una prostituta ucraina. Due giorni dopo Bilancia ritorna sul confine francese, ritorna a Ventimiglia per rapinare e uccidere un altro cambiavalute, commettendo il suo  secondo grave errore: un testimone nota la sua Mercedes nera.  L’auto verrà inquadrata anche dalle telecamere del casello autostradale. La stessa auto che quattro giorni dopo sarà presente sulla scena del delitto genovese dei due metronotte, con il ferimento della transessuale Lorena che fornirà ulteriori decisive indicazioni sull’uomo e sulla berlina.

Il 29 marzo Bilancia uccide un’altra prostituta, una ragazza africana: per la prima volta gli inquirenti collegano la sua pistola alla scia di omicidi delle prostitute, dei metronotte e dei cambiavalute. In poche notti l’ambiente della prostituzione genovese e ligure si mette in allerta, forze dell’ordine e malavita intensificano i controlli sulle lucciole e l’identikit dell’assassino della Mercedes nera è ovunque.

Così Bilancia cambia modo di uccidere.