Nella vicenda della baronessa si insinua l’istruttoria di un’altra vicenda inquietante, quella di Roberto Calvi, il banchiere di Dio “suicidato” a Londra, sotto il ponte dei Frati neri, dopo il crack del Banco Ambrosiano. Nel furto, titola un articolo del Corriere delle Sera in quei giorni, ci sarebbe anche un pegno di 16 miliardi di gioielli dato a Calvi. Il giallo d’alto rango che ha origini all’ombra della Cupola viene collegato anche alla morte dell’antiquario Sergio Vaccari, assassinato a Londra in quel periodo, nella cui abitazione viene trovata la foto di un orologio del ‘700 rubato da Christie’s. Le coincidenze non mancano. Le connessioni tra l’antiquario e il banchiere assassinato nel giugno del 1982 fanno sì che sui monti Sibillini arrivino gli uomini di Scotland Yard. Il 25 settembre 1989 Iacoboni conclude che si tratta un duplice omicidio con cause e responsabili ignoti. Muore senza trovare risposte alle sue ottime ricostruzioni. L’antiquario assassinato non è l’unico collegamento con Roberto Calvi. Appena un anno dopo, su forte sollecitazione dei Servizi Segreti, la famiglia di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina Vaticana rapita a Roma all’uscita dalla scuola di musica nel cuore di Roma, si affida all’avvocato Gennaro Egidio, lo stesso che ha seguito la vicenda di Jeannette. A pagare la sua importante parcella per gli Orlandi saranno gli stessi Servizi salvo poi negare questa circostanza agli inquirenti.