Dopo qualche giorno i genitori del ragazzo ricevono una lettera su cui è scritto: “Cara mamma, vado con un amico dove starò benone perché ha il bar e mi vuole bene.” La missiva è firmata Luca Amorese, tuttavia la madre si accorge subito che c’è qualcosa di strano in quel messaggio. Successive analisi dimostrano che la calligrafia presente sulla busta che conteneva la lettera e su cui era riportato l’indirizzo di casa Amorese non corrisponde a quella di Luca. Un fatto che getta un’ombra sull’intera vicenda rendendola ancora più enigmatica. Cosa è successo al giovane? Gli inquirenti cercano di ricostruire gli ultimi spostamenti conosciuti del ragazzo e le sue frequentazioni. Proprio indagando in questa direzione emerge una circostanza piuttosto particolare.
Risulta che Luca nell’ultimo periodo frequentasse in maniera assidua una casa situata in Via Demetriade 10, dove abita un anziano signore che il ragazzo soprannominava “Il nonno”. Elvino Gargiulo, 68 anni, rigattiere. Un personaggio tanto bizzarro quanto inquietante. Abita insieme al figlio Mario, 26 anni, all’interno di un edificio fatiscente dove il degrado regna sovrano. Si vocifera che sia solito invitare giovani nell’abitazione e che li paghi in cambio di favori sessuali. Gli agenti entrano nella dimora e trovano il motorino di Luca. A questo punto Elvino diventa il sospettato numero uno, anche se l’anziano nega ogni coinvolgimento nella scomparsa del giovane. Le indagini si concentrano sulla sua figura e su quello che accade in quella casa ed è così che emerge un’altra storia dalle tinte oscure.