Sul sito governativo Usa - NamUs, National Missing and Unidentified Persons System - compare una foto di Ylenia, che oggi sarebbe una signora di quasi 54 anni. La figlia di Al Bano e Romina viene ricordata con queste parole: “L’ultima volta è stata vista a New Orleans. Una donna corrispondente alla sua descrizione era stata vista gettarsi nel fiume Mississippi e annegare ma non è mai stato confermato che fosse davvero Ylenia”.
Il testimone è un guardiano notturno, avrebbe visto Ylenia gettarsi nel Mississippi poco prima della mezzanotte del 6 gennaio. L’uomo racconta di aver notato una ragazza bionda seduta su una banchina, con le gambe penzoloni. Le avrebbe gridato che non poteva stare lì ma lei avrebbe risposto “tanto io appartengo comunque alle acque”, prima di tuffarsi nel grande fiume e sparire. Il corpo non è mai stato ritrovato. Ma Al Bano ha ’riconosciuto’ le parole della figlia.
Nel corso di questi 30 anni, si sono aperte (e chiuse) tante piste, dalla tratta delle bianche al serial killer fino all’ipotesi che Ylenia sia ancora viva, da qualche parte nel mondo. Lei che amava gli ultimi e sapeva parlare 5 lingue.
Cinque gatti neri di fronte a casa, un presepe che prende fuoco. Così Al Bano, provatissimo da questi ricordi, anni fa ha svelato in tv i ‘presagi’ che hanno preceduto l’ultima telefonata con la primogenita Ylenia, la notte del 31 dicembre 1993. Nell’intervista non è riuscito ad aggiungere molto altro, l’emozione era troppo forte. “Mi trovo bene qua, non mi piace parlare attraverso questo oggetto di plastica, vorrei stare insieme a voi”, avrebbe detto Ylenia. In un’altra intervista, il cantante ha confidato di aver ’visto’ esattamente quello che stava succedendo nella vita della figlia e di aver fatto di tutto per sviare la legge del destino. Ma ha ammesso: lì come padre ho perso.
Ylenia Maria Sole Carrisi nasce il 29 novembre 1970. Al Bano ha raccontato più volte quell’evento che gli ha cambiato la vita. Romina gli ripeteva che la bambina doveva venire al mondo l’8 dicembre, per l’Immacolata, così lui si era tenuto libero dagli impegni canori per quel giorno. Il 29 novembre invece era fuori. Quando telefonò a casa, non rispose nessuno. Il mistero si chiarì con una chiamata all’ospedale: Romina gli fece sentire il pianto di un neonato. “È nata Ylenia”, era la grande notizia. In una delle foto postate sui social, Al Bano accanto a Romina tiene in braccio la bimba, avvolta in una coperta all’uncinetto fatta proprio dalla neomamma.
Ylenia era la primogenita dei quattro figli avuti dai coniugi Carrisi sposati dal luglio 1970. Il primo dicembre 1993 aveva compiuto 23 anni e aveva già lasciato l’università per fare la ragazza alla pari in Francia. Nonostante il cognome, Ylenia non è mai stata protagonista di scandali o scandaletti. Sui giornali c’era finita sempre stretta tra mamma, papà e fratelli e sorelle. Era nota al pubblico per essere stata ritratta decine di volte con i fratelli Yari, Cristel, e Romina Yolanda al fianco dei genitori. Aveva provato a muovere qualche passo nel mondo dello spettacolo: nel 1989 come valletta di Mike Bongiorno nella «Ruota della fortuna» (il re del quiz l’aveva descritta come «una ragazza timida, intelligente, che sa parlare quattro lingue») e come madrina della Stramilano.
Nel dicembre 2014 il tribunale di Brindisi ha dichiarato la morte presunta di Ylenia, su istanza presentata dal padre. Mentre la mamma ha sempre dichiarato di credere che la figlia fosse ancora viva. Oggi sui social ne parla al passato ma scrive anche di aspettarla ancora.
Tanti e sempre strazianti i ricordi di Al Bano e Romina affidati anche ai social. Il 29 novembre, per il compleanno di Ylenia, il cantante di Cellino San Marco ha scritto: “Sopravvivere a un figlio è una condanna. Per me sei sempre al mio fianco, solo che i nostri percorsi ora sono fatti di pensieri. (...). Quel 5 gennaio 1994 il tuo essere è diventata un’essenza. E il mio un essere Senza. Eppure sei sempre con me. Sempre”.
Foto familiari, di intimità domestica e dolcissime, lodi e tanto amore. C’è tutto questo nei post di Romina Power per la figlia scomparsa. “L’amore che provo per te non cambierà mai e aspetterò sempre il tuo ritorno”, ha scritto nel giorno del compleanno di Ylenia, come didascalia di una foto che la ritrae con la piccola appena nata tra le braccia, Al Bano accarezza la testolina della bambina e la bacia.
Ecco l’identikit di Ylenia nelle parole della mamma: “Non c’era traccia di cattiveria in lei”, per questo la chiamava “la mia dolcezza”. Romina ricorda che la figlia era molto creativa, per la scrittura e il disegno. Non discriminava nessuno, compassionevole con le persone e con gli animali. “Parlava 5 lingue, al King’s college di Londra le avevano offerto un posto da insegnante anche prima di avere finito gli esami. Ma era umile e nel parco si fermava a parlare con i senza tetto”. Anche: “Era bellissima ma non consapevole della sua bellezza”.
Da un rapporto interno della polizia di New Orleans era venuto fuori che in un suo viaggio a New Orleans nel luglio 1993, insieme ad Al Bano e Romina, Ylenia aveva fatto amicizia con un trombettista nero. Magro, alto circa un metro e sessantotto, sulla sessantina, barba e capelli grigi, il trombettista si faceva chiamare Pachakan. La ragazza lo aveva incontrato in uno dei «gazebi» del quartiere. Proprio Pachakan, che all’ epoca usava indossare una visiera verde, è stato con tutta probabilità uno dei personaggi di cui Ylenia si era invaghita intellettualmente e che pensava di utilizzare nel romanzo che stava scrivendo.
Tra i vari racconti raccolti dagli inquirenti c’è chi giurava d’ averla vista annegare nel Mississippi il 6 gennaio; chi d’ averla intravista per le vie della città anche dopo; chi invece era sicuro che fosse «stata drogata e venduta a chissà quale racket». Secondo alcune versioni degli inquirenti Ylenia avrebbe sviluppato una dipendenza dalle sostanze stupefacenti, intrattenendo al contempo rapporti ambigui con il trombettista di strada Alexander Masakela, accusato di stupro da una delle sue donne. Un curriculum fatto di piccoli reati, messe nere, riti voodoo. Di sicuro ha passato qualche giorno con Ylenia in una locanda di infimo ordine di New Orleans. E dopo quella sera di gennaio ha cercato di cambiare i traveller’s cheque di Ylenia. In un’intervista al Times, Masakela affermò che la fatidica sera del 6 gennaio la figlia di Al Bano e Romina Power restò ad osservarlo suonare la sua tromba su Royale Street, nel quartiere francese, per poi ad un certo punto «allontanarsi a passeggiare come faceva sempre». Disse inoltre di non credere all’ ipotesi che Ylenia fosse la «ragazza del fiume», ma allo stesso tempo ricorda che indossava un vestito simile a quello descritto dal testimone dell’ annegamento. «Fui io nel luglio scorso a confortarla ed aiutarla dopo che un uomo l’ aveva spaventata a morte durante una notte trascorsa all’ Armstrong Park. Noi eravamo dei buoni amici». Ma Al Bano replicò: «Non è vero, Ylenia scappò da Alexander dopo due giorni che l’ aveva conosciuto e definito maestro. Nei suoi diari ha scritto che Alexander ed un altro uomo volevano costringerla a drogarsi. Quest’ uomo è uno spirito del male. Tanta gente con cui abbiamo parlato ci ha detto che soggiogava le donne con la droga per tenerle in suo potere come schiave».
Una frase («appartengo alle acque») sentita pronunciare dal guardiano di un parco lungo le sponde del Mississippi, poi riferita ai poliziotti. Era la sera del 6gennaio 1994, a New Orleans. Secondo la testimonianza una ragazza, forse ubriaca, che parla da sola sul molo, si sarebbe lasciata scivolare nel fiume. Quella ragazza, come sostiene di credere anche Al Bano, poteva essere Ylenia Carrisi. Anche la polizia americana si è convinta che la ragazza sia finita nel Mississippi. Che quasi mai restituisce i corpi.
Tutti hanno visto Ylenia da qualche parte. Tra mitomani e sciacalli si è sviluppata la stagione delle ipotesi più o meno fantasiose. Del tipo: «La ragazza è viva ma tenuta nascosta», «È scappata all’ estero per cambiare vita». Voci, speculazioni, ma nessuna traccia concreta. L’ ultima volta che si è parlato di nuove ipotesi è stato nel 2003 in seguito alla scomparsa di una signora boliviana, che aveva una foto della ragazza in casa. Si era ipotizzato un collegamento che di fatto non c’era.