Screenshot 2024 10 04 at 12 15 22 elvira orlandini Cerca con GoogleNeanche la guerra aveva sfiancato Toiano come l’assassinio della figlia degli Orlandini. Lei Rosaria, piegata dal dolore continuava a pregare con le altri comari del paese per l’anima di sua figlia, lui Antonio, impietrito, svuotato passava le notti sveglio a immaginare sua figlia nelle mani del bruto, finché non bussò alla loro porta il maresciallo Leonardi, arrivato da Pontedera a occuparsi del caso, con un nome in punta di labbra: Ugo Ancillotti. Il fidanzato di Elvira è il sospettato numero uno per la sua vicinanza alla vittima, ma anche perché è stato uno dei primi ad arrivare sul posto. Non tutti sono convinti di questa tesi, però. Tra le colline di Palaia, la paura del lupo dei boschi, del feroce assassino assetato di sangue giovane, spira come un vento gelido. Le ragazze tornano a casa prima del tramonto, si guardano le spalle, non escono mai sole.

Il mostro del Botro della Lupa è finito anche sulle pagine di giornale che la censura del Ventennio aveva ripulito da ogni brandello di cronaca nera. L’Italia si divide, centinaia di persone scrivono ai giornali raccontando di aver visto il fantasma di Elvira, sedicenti medium e maghi scrivono alla famiglia professandosi in contatto con la povera defunta. Quella storiaccia brutta di Toiano ha un eco tale che anche fuori dall’Italia mitomani e appassionati azzardano ipotesi investigative. Disparate, forzate, macabre, alcune fanno riferimento a particolari del caso considerati, dalla stampa dell’epoca, scabrosi. A Elvira, infatti, sono state portate via le mutandine e proprio questo particolare rovescia sulla vittima una insaziabile curiosità: Elvira era vergine? Qualcuno la corteggiava?