Il sequestro di Cesare Casella è durato complessivamente 743 giorni e si attesta al secondo posto dopo gli 831 di quello, contemporaneo, del vicentino Carlo Celadon, prelevato una settimana dopo Casella e rilasciato a maggio 1990. Nei primi due-tre mesi di "euforia" come descrive quelli successivi alla liberazione, Cesare è inseguito da giornali e televisioni: l'11 febbraio 1990 lo si vede allo stadio accanto a Silvio Berlusconi (presidente del Milan, sua squadra preferita) durante Milan-Napoli 3-0, partecipa a programmi sportivi e di intrattenimento, è intervistato da Bruno Vespa e interviene telefonicamente ad una trasmissione condotta da Raffaella Carrà.
Inoltre, riceve decine di lettere al giorno e nel settimanale Visto, edito da Rizzoli, ha una rubrica in cui pubblica alcune sue risposte e, soprattutto, un memoriale che a fine marzo verrà trasformato in un vero e proprio libro, intitolato 743 giorni lontano da casa e realizzato con la collaborazione del giornalista Pino Belleri. Anche sua madre Angela (sempre "Mamma Coraggio") ha una rubrica nella stessa rivista, e viene spesso chiamata per interventi di stampo umanitario. Al padre Luigi, invece, la “celebrità” sta stretta, e fa tutto il possibile per tornare nell'ombra. Anche per questo l'Italia è divisa in due: chi vede in Cesare l'"eroe" del momento e chi si indigna per un apparente divismo che svilisce la seria sofferenza patita da lui e dalle altre vittime del più odioso dei crimini. "Peggiore" com'egli stesso scrive, "perfino dell'omicidio dove se non altro la violenza si consuma in pochi istanti".
Dal caso Casella viene tratto, nel 1992, anche un film TV, Liberate mio figlio. Come si evince dal titolo, la storia (benché reinventata in alcuni dettagli, nei nomi e in parte dei luoghi) evidenzia in particolare la vicenda della madre. Questi argomenti sono doppiamente sentiti dal regista Roberto Malenotti: nel 1976 suo padre fu sequestrato e non fece mai ritorno a casa. Interpreti sono Marthe Keller e Jean-Luc Bideau nel ruolo dei genitori. Lorenzo, il ragazzo rapito alter ego di Cesare è interpretato da Arturo Paglia, che gli assomiglia in maniera straordinaria.
Saverio Morabito (1952), arrestato nel 1990 e collaboratore di giustizia dal 1993, ha svelato i retroscena di ben nove sequestri di persona (tra i quali quelli di Cesare Casella e di Augusto Rancilio), di 14 omicidi, traffici di droga e alleanze tra le 'ndrine e le cosche siciliane
La storia di una “ribelle”: quando “madre coraggio” sfidò la ‘ndrangheta (e lo Stato)