Il 9 giugno 2001 ad Arce si celebrano i funerali della ragazza. Il padre viene prelevato durante la cerimonia. Gli viene chiesto di andare in caserma. Ufficialmente avrebbe dovuto solamente firmare l’atto di ritrovamento del cellulare della figlia, ma quella mossa accese i sospetti sul suo possibile coinvolgimento in quanto successo. Il maresciallo Mottola disse di aver ricevuto l’ordine di portare Guglielmo Mollicone in caserma direttamente dal procuratore di Cassino, Gianfranco Izzo. Lui poi smentì.
Oggi sappiamo che in quel periodo, mentre le indagini giravano a vuoto, c’era chi cercava capri espiatori. Uno di questi fu il carrozziere Carmine Belli: nel 2003 viene rinviato a giudizio per l’omicidio di Serena Mollicone. Era lo stesso uomo che due anni prima aveva dichiarato di aver visto la ragazza litigare con un ragazzo biondo. Quel ragazzo era Marco Mottola, figlio del maresciallo di Arce. Belli fu dichiarato innocente in tutti e tre i gradi di giudizio, nel 2006. Passò 18 mesi in carcere.