Screenshot 2024 10 12 at 22 06 38 Omicidio Serena Mollicone la storia del caso dal delitto al processo Sky TG24La procura di Cassino proseguì le indagini. Emerge che Serena Mollicone aveva l’intenzione di denunciare Marco Mottola: spacciava hashish e forse utilizzava come copertura la caserma. Nel 2008 un carabiniere di Arce, Santino Tuzi, si suicida in auto sparandosi con la pistola d’ordinanza. Soltanto pochi giorni prima aveva rivelato agli inquirenti che il 1° giugno 2001 Mollicone era entrata in caserma. Lui però non l’aveva mai vista uscire. Poi ritrattò. Il suo suicidio venne inizialmente attribuito al fatto che avesse un’amante. Si inizia a guardare meglio tra le mura della caserma.

Nel 2011 vengono accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere Franco Mottola, la moglie e il figlio. Il giorno dell’omicidio, Mollicone aveva avuto un litigio davanti al bar con Mottola. Serena avrebbe dimenticato i suoi libri nell'auto del ragazzo. Quindi, si sarebbe recata in caserma, nell'appartamento dei Mottola, per recuperarli. E lì si era riaccesa la discussione, con esito fatale. Quattro anni dopo la Procura di Cassino chiede l’archiviazione: nessuna prova è stata trovata nei loro confronti. Il Gip però si oppone e viene riesumato il cadavere di Serena Mollicone. Viene stabilito che la ferita sulla testa della ragazza è compatibile con un segno trovato sulla porta della caserma. Nel 2020 vengono rinviati a giudizio tutti e tre per la morte della ragazza. Imputati anche il carabiniere Quatrale – che era con Tuzi il 1° giugno 2001 e che lo avrebbe anche istigato al suicidio, altro capo d'accusa nei confronti – e il brigadiere Suprano, per favoreggiamento.

La tesi è che Mollicone fu colpita dentro la caserma da Marco Mottola. Poi perse i sensi e per lei si aprirono ore di agonia. Poi fu soffocata con il nastro adesivo. Invece che prestarle soccorso, i genitori del ragazzo lo aiutarono a sbarazzarsi del corpo. Prima dell’inizio del processo, Guglielmo Mollicone muore. Era il 31 maggio 2020. La prima udienza si tiene il 19 marzo 2021. Ne seguono altre 46, al termine delle quali – siamo ormai nel 2022 – i pm chiedono 30, 24 e 21 anni di reclusione per Franco, Marco e Anna Maria Mottola, 15 e 4 anni per i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Tutti assolti. Si va in appello. L’accusa chiede una condanna a 24 anni di carcere per l'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, 22 anni per la moglie Anna Maria e per il figlio Marco. Chiesta anche la condanna a 4 anni per favoreggiamento per Suprano. Si punta invece a confermare l'assoluzione per il militare Quatrale.