L'11 dicembre del 2006 sono morte in via Armando Diaz a Erba (Como) quattro persone. Una, rimasta gravemente ferita, si è salvata per via di una malformazione alla carotide e la sua testimonianza è stata fondamentale per mettere il punto a uno dei casi di cronaca nera più noti d'Italia. Era un lunedì. All'inizio si parlava di un incendio. I vigili del fuoco per questo erano stati chiamati. Nell'appartamento della corte di via Diaz, a Erba, in provincia di Como, spente le fiamme, hanno trovato uno scenario drammatico e devastante. Entrati da una finestra hanno trovato cinque corpi nelle stanze della casa, nel corridoio e sul pianerottolo. Sono tre donne, un uomo e un bambino piccolo, tutti accoltellati più volte, ma non tutti morti. L'uomo è vivo e diventerà testimone chiave per le indagini.
A essere uccisi sono la trentenne Raffaella Castagna e il figlio Youssef Marzouk di 2 anni e tre mesi. Le altre due vittime sono la madre di Raffaella, Paola Galli, 57 anni e la vicina di casa Valeria Cherubini, 55. Il sopravvissuto è il marito di lei, Mario Frigerio, 65 anni. Si salva per una malformazione che fa sì che la sua carotide non venga recisa.