I due sono intercettati da settimane, come altre persone. Non fanno mai cenno all'accaduto, un fatto che ha sconvolto l'Italia intera, e lei dice invece questa frase: «Adesso sì che possiamo dormire». A loro carico ci sono tracce di sangue femminile su alcuni abiti e una macchia di sangue di Mario Frigerio su un tappetino della loro auto. Nella notte della strage poi, per la prima volta in tre anni, Rosa Bazzi fa una lavatrice dopo le 18. Lo dicono i tabulati della società elettrica.
Bisognerebbe quasi scriverli attaccati i loro nomi, come fossero una cosa sola, visto il rapporto simbiotico fra i due che subito è chiaro agli inquirenti. Lei lavora come donna delle pulizie e lui per un'azienda di smaltimento rifiuti. Sono sempre e solo loro due. La casa è il loro regno in perfetto ordine. Non hanno figli e non hanno rapporti con le famiglie d'origine. Lui, primo di quattro figli, nato quando i genitori ancora non erano sposati, litiga con i fratelli per la casa di famiglia e rompe i rapporti con loro dopo il matrimonio dove è sempre sembrato dipendente dalla moglie. Rosa Bazzi è l'ultima di tre sorelle. Lascia gli studi dopo la quinta elementare. Sua madre l'ha definita piena di veleno. Il Corriere della Sera riporta le parole degli psicologi: «Vivono in una bolla e si sentono perseguitati dal mondo esterno, con cui non vogliono entrare in contatto. Tra loro non c’è un rapporto di parità. Al contrario, Rosa è una bimba che condiziona le azioni di Olindo, marito-padre. Siamo in presenza di una follia a due».
Rosa Bazzi e Olindo Romano confessano due giorni dopo il fermo, il 10 gennaio 2007. Lui tenta di prendersi tutte le responsabilità e chiede sempre di poter comunque vedere la moglie. Queste le parole di lei: «Il bambino l’ho fatto io. La mamma l’ho fatta io e gliene ho date tantissime e idem anche alla Raffaella». Ritratteranno.