Il 26 novembre 2008 sono stati condannati all’ergastolo con isolamento diurno per tre anni, sentenza confermata in appello e in Cassazione, il 3 maggio 2011. Da quando sono in carcere a Bollate lei, a Opera lui, si vedono per due ore tre volte al mese.
Il 9 gennaio 2023 hanno ottenuto il via libera all’istanza di revisione del processo. Sono entrambi in carceri milanesi. Olindo Romano è a Opera. Coltiva l'orto, pesa 120 chili. Pare che aspetti che Mario Frigerio cambi la sua testimonianza. Non lo può fare perché ormai morto. Continua a dichiararsi innocente come la moglie che invece è a Bollate dove pare essersi adattata meglio del marito, conoscendo altre detenute. Ha lavorato in sartoria, non sarebbe più in grado di leggere e scrivere. Lui invece ha scritto: «Sarebbe bello avere un permesso premio da soli con Rosa per farci un giro in camper e fermarci a mangiare una pizza lungo il lago. Il problema è che il camper ce l’hanno venduto. Chissà se il magistrato di sorveglianza ci darà l’ok. Mi ricordo il giorno della strage e fino a sera è stato un giorno normale: lavoro, casa, Rosa, McDonald’s... È da dieci anni che dura questo incubo, ma aspettiamo fiduciosi la revisione del processo. Sono innocente».