1. Ottobre 2024 - Una condanna a 16 anni di carcere. Questa la decisione della Corte d’Assise di Cosenza, chiamata a giudicare Isabella Internò. Imputata per concorso in omicidio volontario per la morte dell'ex fidanzato, il calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini, è stata giudicata colpevole dopo otto ore di camera di consiglio. Era presente in aula dove ha assistito alla lettura del dispositivo, accanto ai suoi legali.

L’accusa aveva chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per la donna. Per la procura, Bergamini non si è suicidato. E così, ora, anche per la Corte d’Assise, presieduta da Paola Lucente, giudice a latere Marco Bilotta. Secondo l’accusa, fu ucciso con una sciarpa o un sacchetto e soltanto successivamente adagiato sull’asfalto dove fu investito dal camion. Nella ricostruzione dei pm, supportata dalle perizie medico legali nel 2017, il calciatore sarebbe stato vittima di «una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Raffaele Pisano lo sormontasse». Per loro Bergamini era già morto prima dell’arrivo del mezzo pesante.

I giudici erano entrati in camera di consiglio stamani e, dopo molte ore, è arrivata la sentenza di primo grado. «Voglio solo dire che sono innocente e non ho commesso niente. Lo giuro davanti a Dio. Dio è l'unico testimone che non posso avere al mio fianco»: queste le parole dell’imputata che, prima della sentenza e al termine delle repliche di accuse e difesa, aveva rilasciato una breve dichiarazione spontanea.

Tra i banchi anche Donata Bergamini, sorella di Denis, con i figli Denis, Andrea e Alice e padre Fedele Bisceglia, storico tifoso del Cosenza. Ma anche Michele l’ex attaccante della Juve Michele Padovano che con lui giocò proprio nella squadra calabrese a inizio carriera.