Non serve molto agli uomini della Digos per sapere che è la figlia di Renato Ricci, dirigente del Ministero di Grazia e Giustizia, ex direttore del Carcere di Rebibbia e tra i dirigenti di Alleanza Nazionale. Si occupa di acquisti per gli Istituti di pena. La pista per cui potrebbe essere stata lei il vero bersaglio non è da scartare ed è la stessa ragazza a dichiarare che a casa sua in quei giorni arrivano telefonate strane a tutte le ore del giorno e della notte. Dopo cinque giorni di attesa straziante per la famiglia, per i suoi amici e per il suo fidanzato Luca, il professor Delfino comunica ai genitori di Marta che la situazione è senza via d’uscita. Possono decidere se donare gli organi. Appena tre anni prima, la stessa Marta, era rimasta colpita dalla storia del piccolo Nicholas, colpito a morte da colpi d’arma da fuoco durante una rapina sulla Salerno-Reggio Calabria, mentre era in auto con i suoi genitori che decisero di donare i suoi organi. Disse che anche lei avrebbe voluto se le fosse accaduto qualcosa. Espresse a suo padre allora questa volontà a suo padre che sceglie senza remore di fare ciò che sua figlia avrebbe voluto, acconsente per la donazione.