Sono due i quartieri di Roma intorno ai quali ruota questa storia: Montesacro, zona rossa per eccellenza, e Trieste, roccaforte dei giovani fascisti di Terza Posizione. Nel mezzo, a segnare una divisione ideologica e geografica, scorre il fiume Aniene. All’interno di questi confini dal 1976 al 1983 si consumano ben nove omicidi a sfondo politico.
Vittorio Occorsio, magistrato, 45 anni, 10 luglio 1976, Via Mogadiscio;
Stefano Cecchetti, studente, 19 anni, 10 gennaio 1979, Largo Rovani;
Francesco Cecchin, studente, 17 anni, 28 maggio 1979, Via Montebuono;
Valerio Verbano, studente, 18 anni, 22 febbraio 1980, Via Monte Bianco;
Angelo Mancia, fattorino, 27 anni, 12 marzo 1980, Via Federico Tozzi;
Franco Evangelista, appuntato di PS, 37 anni, 28 maggio 1980, Corso Trieste;
Mario Amato, magistrato, 42 anni, 23 giugno 1980, Viale Jonio;
Luca Perucci, studente, 18 anni, 6 gennaio 1981, Via Lucrino;
Paolo Di Nella, studente, 20 anni, 2 febbraio 1983, Viale Libia.
Una violenza, quella nella seconda metà degli anni Settanta, crescente, quotidiana, ossessiva. E’ una storia parallela a quella del terrorismo delle Brigate Rosse, di Prima Linea, ma che semina ugualmente le strade di morti, ragazzi di destra e sinistra, uccisi dall’avversario politico, anche lui poco più che adolescente.