Le indagini vanno avanti fino al 2019, fra chiusure e riaperture, indiziati vecchi e nuovi, scomparsa e ricomparsa di reperti, tra cui il famoso dossier, che di tanto in tanto sbuca fuori in mani differenti di giudici, giornalisti, poliziotti, carabinieri, e in diverse versioni, in copie fotostatiche. Non si ha la certezza che il giudice Mario Amato abbia realmente consultato il dossier, prima di essere ucciso dai NAR nel giugno 1980. E non è detto che sia finita qui. Nel frattempo però sono stati distrutti tutti quegli oggetti che potevano fornire utili elementi probatori, se sottoposti ai nuovi esami per la rilevazione del DNA.
Il padre di Valerio, Sardo, ha costruito un proprio dossier, consegnato ai giudici, contenente tutte le informazioni sulle varie ipotesi dell’uccisione del figlio. Alla sua scomparsa il testimone è stato raccolto dalla moglie Carla, che ha cercato disperatamente la verità, fino alla morte, nel giugno 2012. Rispondendo a un suo appello, le è stata consegnata alla porta una copia del dossier più approfondita di quella realizzata da Valerio, e aggiornata al 1982.