Chi erano Marco Furlan e Wolfgang Abel

Furlan, nato nel 1960, abitava a Borgo Trento ed era figlio del primario del centro ustionati dell'ospedale Civile Maggiore di Borgo Trento; Abel, classe 1959, viveva a Negrar ed era figlio di un dirigente di una compagnia assicurativa tedesca. I due, che si erano conosciuti alle superiori, presero di mira soprattutto prostitute, omosessuali, senzatetto e locali «a luci rosse»: tutto ciò, in sostanza, che per loro era «deviato».

Marco Furlan, veronese, e Wolfgang Abel, tedesco di nascita ma trapiantato nel veronese con la famiglia trasferitasi dalla Baviera per ragioni lavorative, nel 1977 sono due 18enni di famiglia borghese, figli di professionisti, che dividono lo stesso percorso di studi in un liceo scaligero e le stesse frequentazioni nel quartiere di Borgo Trento, con una comune passione per l’estrema destra e il neo nazismo professato nelle sue teorie più estreme. Quelle della razza pura, perfetta, nell’idea folle di Goebbels.

Siamo nel Veneto di fine anni ‘settanta, in un nord est in cui il Pil ogni anno cresce a doppia cifra e dove le piccole officine nelle cantine o nei garage sono diventate ditte da fatturato da capogiro. Girano Ferrari e auto di lusso, nei bar sotto i portici si celebra il rito dello spritz con il Prosecco e la sera si va a ballare nei tanti night che aprono ovunque. È il ricco Veneto dove la banda dei padovani guidata da Felice Maniero si sta prendendo Venezia, dove sta arrivando la mafia, dove i semi nerissimi di Ordine Nuovo, da cui sono generate le stragi di piazza Fontana e di Brescia, stanno germogliando in cellule neo naziste come quella di Ludwig, il sodalizio dietro cui si celano Furlan e Abel che non hanno ancora 18 anni quando iniziano ad uccidere.