È il rebus sul quale si arrovelleranno prima i suoi tanti amici e quindi la polizia per giorni e giorni. Un fatto è certo. La sera di quella domenica non si presenta all’appuntamento che ha con le amiche al ristorante. Cristina Patrini, stupita del fatto che l’amica non abbia almeno avvisato, prova a telefonarle quella sera stessa, intorno alle 22, ma il telefono di via dei Pini squilla invano. L’indomani chiama Mauro Gandini che, in qualche modo, la rassicura: neppure lui ha sentito Gabriella ma con buona probabilità è partita per Corniglia dove doveva trascorrere alcuni giorni in barca con degli amici di Milano. Come mai Gabriella non ne ha fatto cenno a Cristina e Paola?

Le ricerche in cui gli amici si gettano nei due giorni seguenti non portano ad alcunché e alla fine, giovedì 6 agosto, decidono di comune accordo di rivolgersi alla polizia per denunciarne la scomparsa. E, quello stesso giorno, Mauro Gandini e Silvia Albini, un’amica di Gabriella, si recano a Corniglia dove scoprono non solo che lì la donna non è mai arrivata ma che, in realtà, non era neppure attesa. Roberto Leoni, il proprietario della casa di Corniglia, aveva sì incontrato Gabriella a Milano qualche giorno prima che partisse per Rapallo e le aveva effettivamente proposto di andarlo a trovare al mare. Ma si trattava di un semplice invito di cortesia, senza alcun appuntamento stabilito nei dettagli.

Nel frattempo la polizia è andata in via dei Pini trovando la porta di casa Bisi chiusa ma senza mandate alla serratura, come se la donna se la fosse semplicemente tirata dietro, e una finestra aperta. In casa, sul tavolo di cucina, una tazza di caffè abbandonata a metà e, su un mobile del tinello, in bella vista, 2 milioni di lire: i soldi che l’architetto aveva ritirato per andare in vacanza a Ponza. Elementi che fanno pensare che Gabriella Bisi sia uscita di casa precipitosamente. Ma per andare dove e con chi? Perché la sua macchina è rimasta posteggiata dov’era, in via Sage. E ancora: è poi così sicuro che la donna sia tornata a Rapallo una volta uscita dalla villa di San Lorenzo?

Le indagini della polizia partono proprio da qui. Dal tentativo di stabilire se, come e quando, Gabriella sia arrivata a Rapallo una volta lasciato San Lorenzo in Costa. Il fatto non è irrilevante. Nel caso in cui non sia mai giunta in via dei Pini lo scenario che si potrebbe aprire è quello di un sequestro di persona. A che fine? Giuseppe Bisi esclude immediatamente lo scopo del ricatto. “La nostra – spiega agli inquirenti – è una piccola azienda a conduzione familiare. Non saremmo assolutamente in grado di pagare un riscatto miliardario com’è quello che si chiede in questi casi”. E allora? Allora Gabriella potrebbe aver accettato un passaggio da uno sconosciuto, qualcuno che le ha fatto delle pesanti avances e, davanti al suo rifiuto, ha perso la testa e l’ha uccisa. Il delitto di un maniaco, insomma. La tesi del passaggio in auto potrebbe essere avvalorata dal fatto che nessuno degli autisti delle corriere in servizio domenica fra San Lorenzo e Rapallo ricorda di aver preso a bordo una donna che corrisponda alla descrizione di Gabriella Bisi. Se fosse salita probabilmente l’avrebbero notata, perché Gabriella, non fosse altro che per i folti capelli rossi, è donna da attirare gli sguardi. E, in effetti, si scoprirà oltre un mese dopo, quella domenica la giovane architetto aveva davvero perso l’autobus. Una coppia di anziani automobilisti racconterà ai carabinieri che la donna li aveva avvicinati sul piazzale della chiesa di San Lorenzo chiedendo loro se per caso andassero verso Rapallo. Saputo che loro erano diretti a Camogli, aveva ringraziato e si era allontanata. Ma davvero Gabriella non è arrivata a casa quella domenica?