Irene BellettiÈ il settembre del 1971 quando le forze dell’ordine rinvengono il corpo della prima vittima: Irene Belletti, uccisa a coltellate, viene ritrovata nella sua auto nei pressi della stazione. Il fatto che si fosse appartata, forse con un compagno, fa balenare nell'immaginario il modus operandi di un altro killer, il mostro di Firenze, che in quegli anni flagella le coppie di amanti.

IRENE BELLETTI – morta il 21 settembre 1971
Aveva 35 anni, originaria di Trevi, in provincia di Perugia. Madre di due bambini, abitava a Udine in una zona residenziale. La sera del 21 settembre la sua macchina venne trovata parcheggiata in vicolo Scalo Nuovo, nei dintorni di Piazzale Cella, vicino alla Stazione. La Belletti era stata colpita al collo e alla schiena da una decina di coltellate: quattro alla parte posteriore del collo, una allo sterno e cinque alla schiena.

L'omicidio della Belletti è il primo di 16 delitti che bolleranno il ventennio dal 1971 al 1989 come quello del serial killer più prolifico del Nord est: il mostro di Udine. Poco dopo l'assassinio della bella udinese, un'altra giovane viene trovata strangolata nella zona: è Elsa Moruzzi. Non molto tempo dopo, nel 1975, sarà la volta di Eugenia Tilling, morte sgozzata. Nel '76 tocca a Maria Luisa Bernardo, anche lei finita con decine di fendenti.

Screenshot 2024 10 18 at 10 32 37 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivistaMARIA LUISA BERNARDO – morta il 21 settembre 1976
26 anni, nata a Cividale nel 1950, viveva a Udine col marito invalido perché malato di reni e bisognoso di cure. Avevano due figli. La Bernardo si prostituiva abitualmente in un viale non molto lontano dalla stazione e vicino al luogo dove Irene Belletti venne trovata cinque anni prima. Il cadavere della Bernardo fu scoperto in un campo di grano di Moruzzo, nella stessa direzione, rispetto al centro di Udine, dove poi fu trovata nel 1979 anche Jacqueline Brechbuhler. L’assassino le inferse 22 coltellate.

 

JAQUELINE BRECHBUHLER – morta tra il 28 e il 29 settembre 1979Screenshot 2024 10 18 at 10 34 24 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivista
46 anni, francese sposata con un camionista locale, in quel periodo detenuto, era una frequentatrice di bar e osterie. Si prostituiva occasionalmente e viveva in condizione precarie a Udine. Fu trovata morta, uccisa da dieci coltellate inferte con le stesse modalità delle due precedenti, in un campo di granoturco a Colugna, a mezza strada tra il luogo dove venne individuato il cadavere della Bernardo e il centro di Udine.

 

Screenshot 2024 10 18 at 10 35 34 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivistaMARIA CARLA BELLONE – morta tra il 15 ed il 16 febbraio 1980
19 anni, figlia di genitori separati, Maria Carla faceva uso di eroina, era stata arrestata almeno due volte e occasionalmente si prostituiva per procurarsi la droga. Un assistente di polizia la trovò morta sotto un filare di gelsi nella campagna alla periferia di Pradamano, vicino al torrente Torre. Il collo era tagliato da un orecchio all’altro. Un’altra ferita partiva dallo stomaco, girava intorno all’ombelico e finiva nel pube.

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LUANA GIANPORCARO – morta il 24 gennaio 1983
22 anni, originaria di Trieste, Luana era incensurata ed estranea al mondo della droga. Si prostituiva, ma viveva emarginata rispetto alle sue colleghe. Frequentava soltanto i piccoli alberghi di Udine e la zona della stazione, dove spesso dormiva. A trovarla senza vita fu un impiegato che stava accompagnando la figlia a scuola, in un campo di mais dietro ad un ex-deposito della nettezza urbana. La Gianporcaro aveva la gola recisa da un orecchio all’altro e l’addome squarciato da due segni longitudinali, dallo stomaco al pube, evitando l’ombelico, come nel caso di Maria Carla Bellone.

Screenshot 2024 10 18 at 10 56 35 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivistaMARIA BUCOVAZ – morta il 22 maggio 1984
44 anni, 4 figli che vivevano con l’ex marito ma che erano molto legati alla mamma. Alcolizzata, abitava in una baracca nelle vicinanze di Cividale dopo essere stata sfrattata con il convivente da una casa popolare. Veniva a Udine in taxi e rientrava facendo l’autostop o chiedendo un passaggio all’ultimo cliente. Il suo corpo fu rinvenuto da un cercatore di lumache in un boschetto non molto distante dalla baracca, tra Cividale e Orzano. Venne strangolata con una calza di nylon.

Screenshot 2024 10 18 at 10 58 47 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivistaSTOJANKA JOKSIMOVIC – morta il 29 dicembre 1984
42 anni, nata in Jugoslavia nel 1942, residente a Udine dal 1975. Venne trovata vicino alla discarica di San Gottardo, alla periferia della città, strangolata con una calza di nylon. Presentava anche ferite da punta nella regione mammaria, dorsale e vicino all’orecchio sinistro. Le ferite erano superficiali, il maniaco, se di questo si tratta, non infierì sul suo corpo. Aveva un figlio di soli 8 anni.

 

Screenshot 2024 10 18 at 11 01 43 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivistaAURELIA JANUSCHEWITZ – morta tra il 2 ed il 3 marzo 1985
42 anni, nata in Francia nel 1943, era rimasta orfana a 2 anni ed era stata affidata alla zia, morta nel 1976. Ricoverata più volte all’ospedale psichiatrico di Udine, risiedeva in un misero alloggio della periferia di Udine. Si prostituiva nella stessa zona frequentata dalle altre vittime. Il cadavere fu scoperto da un passante sotto un filare di gelsi, non molto distante dai luoghi dove erano state uccise la Bernardo e la Brechbuhler: sgozzata con un profondo taglio alla gola, mentre sul pube, come in altri due casi, erano stati praticati con un arnese affilatissimo tre tagli longitudinali, non profondi, che dimostravano una certa perizia medica.


Screenshot 2024 10 18 at 11 05 08 Su Sky Il mostro di Udine di Matteo Lena Quelle nove donne uccise meritano rispetto spuntidivistaMARINA LEPRE – morta tra il 25 ed il 26 febbraio 1989
40 anni, nata a Comeglians, viveva a Cividale. Separata, madre di una bimba che all’epoca dell’omicidio aveva nove anni, era diplomata alle magistrali. Apparteneva ad una famiglia borghese. Il padre lavorava in banca, Marina come impiegata in una compagnia di assicurazioni. Si era sposata, ma il marito era spesso assente, impegnato in trasferte all’estero. Lei soffriva di depressione, probabilmente già dopo il parto e aveva un problema di alcolismo. Marina venne rinvenuta cadavere da un impiegato che faceva footing sul greto del torrente Torre, periferia nord di Udine, uccisa da un profondo taglio alla gola.