Solo diversi anni più tardi un nuovo elemento verrà portato all'attenzione delle autorità dalla figlia dell'ultima vittima. Quando è stata trovato il suo corpo, Marina Lepre, stringeva nelle dita un anello portachiavi. La chiave, però, introdotta dalla figlia della donna nelle serrature della loro vecchia casa, non risulta compatibile con nessuna di esse. Era dell'assassino? Una domanda rimasta senza risposta. Nella abitazione dell'unico sospettato, le serrature, invece, erano state tutte cambiate.
I legali della famiglia Lepre, pur conoscendolo, sino ad oggi non hanno mai fatto il nome del sospettato, di quel medico delirante e così vicino al profilo del Mostro di Udine, così come tracciato dagli inquirenti, perché con la sua morte il reato si è estinto e non avrebbe possibilità di difendersi.
Ad oggi non è detto che il Mostro sia morto con il sospettato, potrebbe essere vivo e anziano o, addirittura, potrebbe non essere stato uno solo.
È assai probabile che questo sia destinato a restare un cold case pieno di ombre, di interrogativi che non avranno mai risposta, dove le vittime resteranno per sempre imprigionate nel limbo delle mancate verità e giustizia.