Chi è quell’uomo e perché si aggirava nei pressi di una chiesa a pochi passi dal luogo in cui la maestra è stata sgozzata? Gli accertamenti riveleranno che si tratta di un uomo appartenente alla media borghesia cittadina. Ha una formazione medica, ma non esercita la professione; è specializzato in ginecologia, ma non ha mai toccato un corpo femminile. I suoi problemi psichiatrici sono cresciuti con lui, costringendolo a una vita da recluso. Aveva continuato a vivere in famiglia, protetto dall'affetto della madre e del fratello. Per circa due anni aveva lavorato come cameriere in un ristorante, poi si era praticamente ritirato in casa. Nel ristorante una collega lo aveva sorpreso nascosto in un angolo, mentre simulava un parto cesareo con un coltello e una tovaglia. Il cerchio sembra chiudersi. Il profilo tracciato per il killer è proprio quello di un narcisista patologico, un misogino con deliri pseudo-mistici che sfoga la sua rabbia sulle donne, in un evidente transfert del rapporto sessuale.

Gli elementi raccolti dagli inquirenti e alcuni dati comuni tra diversi delitti permisero di determinare che:

  • Il serial killer uccideva nelle notti di pioggia;
  • Colpiva quasi sempre nei weekend;
  • Due donne vennero uccise il 21 settembre a cinque anni di distanza;
  • Si trattava di un predatore ossessionato dalle donne;
  • Secondo il medico legale Carlo Moreschi nominato dalla Procura, praticava un taglio a “S”  sul ventre, probabilmente con un bisturi, mediante una tecnica utilizzata in ostetricia;
  • Alcune delle vittime avevano frequentato l’ambiente ospedaliero. Pare che Marina Lepre, qualche giorno prima di morire, si fosse fatta medicare in ospedale per una lieve ferita al mento, mentre altre due vittime erano tossicodipendenti e altre due erano malate di mente;
  • Molte delle vittime erano prostitute.