La stessa pista riguardante il figlio del direttore della Biblioteca di Potenza fece un altro giro. Nel 1998 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri arrivò una segnalazione del Sisde sul coinvolgimento di Danilo Restivo. Anche i Servizi si occupavano della scomparsa della ragazzina di Potenza che uscì per andare in chiesa e non tornò più. Proprio sul caso Claps stava indagando Anna Esposito, dirigente della Digos, trovata morta nella sua casa potentina, il 12 marzo 2001. La poliziotta venne trovata impiccata con una cintura di cuoio fissata sulla maniglia di una porta dell'appartamento, a un metro e tre centimetri di altezza. L'autopsia evidenziò traumi e fratture, ciononostante il caso, dopo una breve indagine che vide indagato il compagno della vittima, il giornalista Rai, Luigi di Lauro, fu archiviata. Non fu approfondito il fatto che alcuni colleghi della donna si precipitarono nell'appartamento prima dell'arrivo del giudice inquinando la scena, né fu giustificata la scomparsa di alcuni fogli dall'agenda della Esposito. Alcuni giorni dopo avrebbe dovuto incontrare Gildo Claps, per aggiornarlo su alcune novità. Negli anni a venire altri tre testimoni del caso moriranno in circostanze misteriose: sono il vicebrigadiere dei carabinieri Pierluigi Tramutola, di Potenza, in servizio nella stazione di Verzino (Catanzaro), Massimiliano Carlucci, di Potenza, la cui testimonianza rendeva contraddittoria quella di Eliana De Cillis e Andrea Romaniello, geometra consulente dei Restivo, che si era visto rifiutare da don Mimì la richiesta di un sopralluogo nel sottotetto della chiesa. Muoiono in tre misteriosi incidenti stradali avvenuti, rispettivamente, nel 1993, nel 1996 e nel 2004.
L'omicidio di Elisa Claps - Suicidio dell'agente Anna Esposito
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