Screenshot 2024 10 01 at 11 59 26 Roberto Succo il mostro di Mestre mosso da una furia inspiegabile il GiornaleRoberto Succo nasce a Mestre il 13 aprile 1962. Una famiglia normale, vita tranquilla e senza grossi pensieri. Il padre poliziotto, Nazario Succo, e la madre casalinga, Maria Succo, un’infanzia serena trascorsa anche come componente del coro della parrocchia. Il futuro mostro di Mestre cresce introverso e solitario, forse un po’ troppo irascibile, diventando sempre più egocentrico con il passare degli anni: è ossessionato dalla forma fisica e da adolescente passa gran parte delle sue giornate in palestra per fare body building.

È uno studente della quinta D del liceo scientifico Morin, si prepara per gli esami di maturità. Non è tra i più brillanti, ma se l’è sempre cavata. Un po’ isolato tra i compagni, anche se per anni ha fatto parte del coro della parrocchia. Irascibile al punto di minacciare i passeggeri sull’autobus se non lo fanno scendere in fretta. Dicono fosse un bambino un po’ strano che si divertiva a sezionare i piccoli animali. Un ragazzo freddo.

Ma nessuno ha mai badato troppo a lui, fino alla sera del 5 aprile 1981, due giorni dopo il suo diciannovesimo compleanno. La famiglia Succo abita in via Terraglio, alla periferia di Mestre, sulla strada che porta a Treviso. Nazario, 53 anni, è un appuntato friulano emigrato dalla Valle del Natisone, lavora nella Mobile agli ordini del commissario La Barbera. La madre Maria Lamon ha poco più di 40 anni, è una casalinga forse un po’ troppo protettiva, non vuole che usi l’AlfaSud del padre, ha paura di incidenti, la notte sta sveglia ad aspettare che Roberto rientri.