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È una domenica sera, tra poco sarà Pasqua. Madre e figlio litigano per il solito motivo, l’automobile. E Roberto prende un coltello da cucina e incomincia a colpire la donna, una, dieci, trentadue volte di fila, al petto, al collo, alla testa. Poi trasporta il corpo nella vasca da bagno, spegne le luci e al buio attende che rientri il padre. Nazario arriva alle 23.30 e viene aggredito alle spalle, finito a colpi di accetta, soffocato con un sacchetto di nylon. Roberto depone i corpi nella vasca, uno sopra l’altro. Dirà: "Non volevo che soffrisse povero! Come può stare un uomo con la moglie uccisa e il figlio in galera"? Ancora: "Se tornassi indietro lo rifarei, mia madre era un drago a due teste"…