Per due anni Roberto Succo sembra scomparso nel nulla: nessuna notizia. Ma in realtà non ha mai smesso di uccidere: il 2 aprile del 1987 ammazza il brigadiere della gendarmeria Andrè Castillo a Tresserve (Savoia). Il 27 aprile commette due delitti: ad Annecy uccide a coltellate la giovane vietnamita France Vu-Dinh – il suo corpo non viene mai ritrovato – mentre a Sisteron, al termine di un passaggio in autostop, massacra il medico Michel Astoul. L’asticella della violenza sale esponenzialmente con il passare dei giorni: il 24 ottobre violenta e uccide con una 38 Special Claudine Duchosal a Menthon-Saint-Bernard.

Il 27 gennaio 1988 Succo è protagonista di una rissa in un bar di Tolone, dove ferisce un uomo con un colpo di pistola. Conosciuto con il nome di Andrè, il veneziano attira l’attenzione della polizia. Il giorno dopo due ispettori della polizia francese si recano in un albergo per prendere informazioni, ma di punto in bianco spunta proprio il mostro di Mestre: Succo estrae la sua arma e inizia a sparare, colpendo sia l’ispettore Claude Ajazzi che il collega Michel Morandin. Il primo crolla privo di sensi – ma non muore – mentre il secondo è bloccato al pavimento in quanto raggiunto dai proiettili alle braccia e alle gambe. Morandin supplica Succo di non ucciderlo, ma il ventiseienne fa finta di non sentire: lo finisce con un colpo alla testa.