Screenshot 2024 10 21 at 14 39 54 ERNESTO PICCHIONI IL MOSTRO DI NEROLA La zona mortaGli avevano chiesto, quand’era diventato l’inquilino abusivo al km 47, che mestiere facesse per riuscire a mantenere la numerosa famiglia (pare ci fosse pure una anziana a carico). Rispose: “Vendo lumache”. Mestiere certamente non da facoltosi. Però, Ernesto Picchioni pensò di integrare il reddito facendo l’assassino sgrassatore. In questo modo. Al suo tempo – gli anni ’40 del ‘900 – la Salaria, che passava quasi dinnanzi all’uscio di casa sua, era frequentata, per lo più da “ciclisti“ di Rieti diretti a Roma e viceversa. Tempi poveri per tutti: il tempo magro del film Ladri di biciclette, il mezzo di locomozione bellico e postbellico prevalente.

Pure per l’avvocato romano Pietro Monni, che ansimando andava a Rieti per una causa. La sventura fu per lui racchiusa in un chiodo che gli sgonfiò una ruota del velocipede. Ma quale sfortuna! Il chiodo, anzi i chiodi, li aveva seminati in mezzo la strada l’ingegnoso Ernesto e futuro serial killer. Che di fronte al pedalatore appiedato fece il brav’uomo. Disse: “Perbacco, un vero inconveniente. Io abito in questa casa modesta, ma accogliente. Gentile signore, si accomodi, la porta è sempre aperta”.

L’avvocato accettò di buon grado e siccome era l’ora del desinare, Ernesto chiamò la mogie: Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più. Una sorta di Cena delle beffe di Sem Benelli. Oppure del pranzo, a Senigallia, del Valentino. Poi, riempito lo stomaco all’amico in più, lo riempì anche di coltellate. E gli diede una (in)degna sepoltura, insieme alla bicicletta, nell’orto domestico.

Visto che l’impresa aveva fruttato diversi baiocchi, ad Ernesto l’idea non dispiacque e ci riprovò altre volte con lo stesso metodo del chiodo e del “Signore, si accomodi” e via discorrendo (gentilmente) appresso. Tanto, nell’orto, di spazio cimiteriale ce n’era a sufficienza. Bastava passasse qualcuno all’apparenza di buon censo che lui lo sceglieva per sua vittima e procedeva al sequestro d’ogni bene si portasse appresso.