Screenshot 2024 10 22 at 12 11 09 anna maria bracci Cerca con GoogleLa soluzione del caso apparve improvvisamente e la fornì il nonno della bambina, Melandro Bracci, molto legato alla nipote che aveva ospitato per qualche tempo nella casa cantoniera al casello n. 7,800 della linea Roma-Firenze. Cuomo era partito alla volta di Roma con l’intento di trovare la nipote e, arrivato nella borgata, aveva cominciato a battere i campi in maniera spasmodica. La notte del 2 marzo Melandro aveva fatto un sogno in cui la nipote diceva: “Nonno vieni a prendermi. sono morta”, rivelando di essere stata uccisa e buttata in un pozzo, e per questo chiedeva che le venisse data sepoltura. 

L’uomo, sconvolto da quel sogno. si precipitò nella località Torrevecchia e chiese ad alcuni contadini se nella zona ci fossero dei pozzi. Gli uomini gli indicarono un terreno detto di Checco il Gobbo, al margine di via La Nebbia, dove c’erano due cisterne chiuse da coperchi arrugginiti. Appoggiandosi al bastone, il vecchio sollevò uno dei coperchi e un disgustoso fetore quasi lo scaraventò indietro.  Vincendo il ribrezzo e il terrore della scoperta che stava per fare, il poveretto scrutò il fondo del pozzo e vide qualcosa galleggiare sul fondo. Sconvolto si recò al commissariato di Primavalle, convinto di avere trovato il corpo di Annarella. 

Purtroppo, la notizia si rivelò vera.