Screenshot 2024 11 09 at 14 03 40 Erio Codecà Cerca con GoogleI due accusatori pare fossero stati attirati dalla taglia offerta dalla Fiat per chi avesse aiutato a risolvere il caso. Faletto venne assolto con la formula, oggi estinta, dell’insufficienza di prove ma scontò comunque un ergastolo, poi ridotto a diciotto anni di reclusione nel carcere di Fossano, per reati commessi durante la guerra. Mandato a uccidere una panettiera, ritenuta una spia fascista, aveva ammazzato anche il figlio, del tutto estraneo alle vicende belliche. Si era macchiato anche dell’omicidio di un fattore dei conti Valperga, da cui aveva preteso capi di bestiame e denaro. Ma con la tragica morte di Codecà non aveva nulla a che fare. L’ex senatore torinese del Pci Lorenzo Gianotti, vent’anni fa, scrisse un libro in cui si suggerivano piste alternative alla vendetta di un ex partigiano comunista per i licenziamenti di operai di sinistra in Fiat. Faceva riferimento ad appunti in caratteri cifrati trovati sulla scrivania dell’ingegnere, a minacce ricevute nei mesi precedenti l’attentato e al possibile traffico di segreti industriali con Paesi dell’est. Ma sono rimaste pure congetture. Elena Piaseski è morta nel 1979, senza sapere perché le toccò in sorte di rimanere vedova e di crescere orfana di padre una ragazzina di dodici anni che, fino in tarda età, negli anniversari di aprile ha fatto pubblicare un necrologio che somiglia tanto a quella lettera del ’52: «A papà, con immutato affetto».

YOUTUBE: Il caso irrisolto a Torino: L'omicidio di Codecà