Partiamo dai suicidi: il maresciallo Mario Alberto Dettori, in servizio la sera del 27 giugno 1980 presso il radar di Poggio Ballone (Grosseto), aveva visto passare il velivolo sul tracciato. Fu trovato impiccato, in modo “innaturale” – come sottolinearono gli inquirenti –, il 31 marzo 1987. In base a quello che poi raccontò la vedova, Dettori dopo la sera del disastro “cambiò completamente”, era preoccupato e in preda a “manie di persecuzione”, “rovistava in casa alla ricerca di microspie” e si lasciò sfuggire, testuali parole, “Sono molto scosso... Qui è successo un casino... Qui vanno tutti in galera!”. Il maresciallo si era confidato anche con la cognata e con un suo superiore, il capitano Cicarella, ribadendo i suoi sospetti e le sue paure.

Anche il maresciallo Franco Parisi fu trovato morto, impiccato, il 21 dicembre 1985. Pochi giorni prima aveva ricevuto un invito a comparire da parte del Tribunale per fornire utili elementi d’indagine. Parisi era in turno la mattina del 18 luglio 1980, quando fu ritrovato sulle montagne della Sila il Mig libico.

Su queste due morti sospette, il giudice Rosario Priore, titolare dell’inchiesta, ha sottolineato tra le altre cose che “entrambi” erano in servizio “con funzioni delicatissime, rispettivamente la sera e la notte del 27 giugno e il mattino del 18 luglio”. Il giudice Priore scrisse che, “venuti a conoscenza di fatti diversi dalle ricostruzioni ufficiali, rivelano la loro conoscenza in ambiti strettissimi, ma non al punto tale da non essere percepita da ambienti che li stringono od osteggiano, anche in maniera pesante. E così ne restano soffocati”. Quindi, per il titolare dell’inchiesta, non potendo provare che si sia trattato di omicidi veri e propri, quelle morti – se di suicidi si trattò veramente – “furono determinati da stati psichici di profonde prostrazioni connesse con gli eventi”.

Ma di suicidio sospetto si deve parlare anche in relazione alla morte del maggiore medico Gian Paolo Totaro, trovato impiccato il 2 novembre 1994. Totaro era in contatto con diversi militari coinvolti direttamente o indirettamente con la vicenda di Ustica, in primis con Mario Naldini e Ivo Nutarelli.