L’attività omicidiaria di Maurizio Minghella cominciò il 18 aprile 1978 quando uccise Anna Pagano, ventenne tossicodipendente che si manteneva il vizio della droga prostituendosi. La testa della donna era stata fracassata a colpi di pietra ed era stata rinvenuta completamente nuda. Al momento della morte era nel periodo mestruale. Sulla sua schiena e sulle sue cosce erano state trovate scritte del seguente tenore: “Moro” “Brigate Rose”. Sulla parte interna della borsa della giovane, poggiata fra la spalla e il braccio destro, c’era incisa l'espressione “Bricatet Rose”. Addirittura, con accanto lo stemma della stella a cinque punte. Nel retto della Pagano, era stata introdotta una penna biro con la dicitura “Mob. Cavit s.p.a. Pesaro”. A poca distanza dal cadavere erano stati rinvenuti i suoi vestiti e il contenuto della borsa che le era stata strappata.
La seconda vittima è stata Alba Maria Catena. Il suo corpo, privo degli indumenti intimi con il reggiseno tirato sopra il seno, veniva ritrovato appoggiato al tronco di un albero, cui era vincolato da una sottile fune di canapa. Fune che, dopo essere stata incrociata e serrata sul collo, con doppia volta a forte trazione, strozzava insieme fusto e collo. Sparsi sul suolo, a breve distanza dal cadavere, si trovavano gli indumenti di Alba Maria. Tra questi vi erano un paio di pantaloni di velluto bianco che presentavano la cerniera rotta con uno strappo violento e un assorbente igienico macchiato di sangue.
Il decesso era dipeso da asfissia meccanica violenta per strangolamento. Alba Maria aveva il ciclo mestruale e nella sua vagina erano presenti spermatozoi. Inizialmente venne fermato l’ex fidanzato. Ma il 31 agosto, sulle alture di Genova, venne rinvenuto un altro corpo esanime: quello di Maria Strambelli. Anch’essa strozzata dopo essere stata abusata sessualmente.
Il 3 dicembre 1978 Minghella si macchiò dell’ultimo omicidio prima di essere scoperto. Anche Wanda Scerra era stata violentata prima di essere barbaramente uccisa. Era stata colpita con un pugno allo stomaco e poi soffocata con la cintura del suo impermeabile. È morta dopo essere stata gettata in una scarpata a seguito di una lunga agonia.
Minghella fu scoperto grazie a un testimone che si era ricordato di averlo visto approcciare la prostituta. L’uomo, interrogato il giorno stesso, confessò solamente l’omicidio di Maria Catena Alba e di Wanda Scerra. La perizia calligrafica disposta sulla scritta “Brigate Rose”, incisa sul corpo di Anna Pagano, fu sufficiente ad incastrarlo anche per il primo delitto.
Ma fu tradito anche dal suo modus operandi e dalla sua parafilia: quella per il sangue delle prede. Un sangue legato al ciclo mestruale.