La quarta vittima è Renate Troger, 19 anni, uccisa la notte del 21 marzo 1992. Sta facendo l’autostop sulla strada tra Bressanone e Bolzano quando incontra il suo assassino. Marco nega di essere l’assassino e la seguente ricostruzione è quella offerta dalla pubblica accusa. Renate sarebbe salita in auto con il suo assassino, che avrebbe tentato un approccio sessuale. Sentendosi rifiutato, avrebbe prima tentato di strangolare la ragazza e poi l’avrebbe accoltellata al torace, all’addome e alla gola. In tutto le coltellate sarebbero 16 e fatte con un coltello da cucina. Non ci sono segni di violenza, le mutande non sono tagliuzzate e alcuni ancora oggi hanno qualche dubbio su un coinvolgimento di Marco in questo omicidio.
I genitori sanno che il figlio soffre di sonnambulismo ma garantiscono che quando succedono questi episodi, loro riescono a sentirlo e fermarlo. Quella sera non sentono nulla e il figlio difficilmente potrebbe essere uscito, aver guidato, ucciso una giovane ragazze per poi rientrare a casa sporco di sangue e non fare alcun rumore. L’altra anomalia è il tentato strangolamento della vittima, proprio come nel caso di Anna Maria Cipolletti, omicidio che nega di aver mai commesso.