Omicidio di Renate Troger
In merito all’omicidio di Renate Troger ci sarebbe un grande dubbio, dato che i genitori hanno sempre giurato che il figlio non fosse uscito la sera dell’omicidio. La madre conferma che Marco Bergamo ha periodi di sonnambulismo ma riuscire ad uscire di notte senza farsi sentire o vedere per uccidere una giovane senza lasciare tracce in casa è davvero improbabile. A poco varranno le parole della madre di Marco, il caso gli verrà attribuito senza alcun dubbio, così come gli altri, venendo condannato anche per questo.
Omicidio di Anna Maria Cipolletti
Anna Maria Cipolletti ha 42 anni quando viene uccisa il 26 giugno 1985. Le indagini sul caso portano a moltissimi interrogatori di amici e conoscenti ma nessun fermo.Anna Maria era stata insegnante ma ha chiesto e ottenuto la pensione anticipata, iniziando a dedicarsi alla prostituzione con il nome di Mirella. Il punto interessante di questo caso è che Anna Maria ha cercato di difendersi con le mani e con i piedi. Il suo assassino ha usato sicuramente un coltello a serramanico con una lama lunga circa 7 cm e larga circa 1,5 cm. Lui si è anche lavato nel bagno prima di andare via, lasciando diverse tracce del suo passaggio in casa.
Un vicino di casa avrebbe sentito un urlo tra le 20 e le 20:30 circa, orario probabile di morte. Anna Maria aveva anche ricevuto delle telefonate minacciose un anno prima della morte e aveva paura.All’epoca del caso gli articoli di giornale parlavano di somiglianze tra il caso di Anna Maria e altri cinque delitti commessi in zona. Possibile che ci fossero due serial killer ad agire nello stesso periodo e nella stessa zona di Bergamo? Non è così improbabile come saremmo propensi a pensare, nella storia è avvenuto varie volte.
Omicidio di Renate Rauch
Uccisa il 7 gennaio e i funerali si svolsero il 13 gennaio del 1992 nel Duomo di Bolzano. Hanno partecipato un centinaio di persone tra amici e parenti ma nessuno ha dato importanza a chi fosse presente. L’officiante non ha fatto alcun cenno alla tragica vicenda, accennando solo all’episodio della Maddalena pentita, perché essere prostituta doveva essere la colpa che l’ha portata a fare quella fine. Purtroppo la colpevolizzazione della vittima è ancora oggi troppo comune.Una pista poco citata da chi è dell’ambito è quella che porta al fatto che pochi giorni prima dell’omicidio era stata aggredita da alcuni giovani che le chiedevano contro di uno sgarro.
Un’altra pista poco citata è quella data da una telefonata alla redazione Rai del giornale radio. Uno sconosciuto afferma che Renate è stata uccisa da una donna. La segnalazione sarebbe arrivata allo sconosciuto da una prostituta che avrebbe affermato che il mortale accoltellamento sarebbe avvenuto per vendetta. L’assassina sarebbe la moglie di un cliente contagiato con l’Aids. Questa pista viene approfondita perché alcuni elementi fanno ritenere possa essere vera.Il sostituto procuratore Paul Ranzi che conduce l’inchiesta spera di ottenere informazioni utili dalle analisi fatte sui capelli biondi ritrovati sulla maglietta e fra le dita della vittima che potrebbero appartenere all’assassino o assassina.
Non ci sono indizi per poter affermare che Renate fosse affetta da Aids o quantomeno appare improbabile. La traccia di capelli potrebbe rappresentare un legame tra il delitto compiuto a Bolzano e quello compiuto nella vicina Trento e che ha visto l’accoltellamento mortale di Anna Maria Ropele, di 38 anni, che sarebbe stata notata il giorno successivo al delitto di Bolzano, poche ore prima della sua morte in compagnia di un biondino. Si parla anche di una Mercedes nera che sarebbe stata notata più volte nel corso della giornata del delitto di Trento nei pressi dell’abitazione della Ropele.
Dato l’accavallarsi di indizi che però continuano a rimanere molto vaghi, il procuratore ha deciso di dare una svolta. Ha deciso di istituire un pool di investigatori costituito da almeno una decina tra carabinieri e poliziotti. L’obiettivo è quello di perfezionare il coordinamento tra le forze dell’ordine impegnando gli uomini migliori esclusivamente su questo caso.
Omicidio di Anna Maria Ropele
La traccia di capelli potrebbe rappresentare un legame tra il delitto compiuto a Bolzano, Renate Rauch, e quello compiuto nella vicina Trento e che ha visto l’accoltellamento mortale di Anna Maria Ropele, di 38 anni, che sarebbe stata notata il giorno successivo al delitto di Bolzano, poche ore prima della sua morte in compagnia di un biondino. Si parla anche di una Mercedes nera che sarebbe stata notata più volte nel corso della giornata del delitto di Trento nei pressi dell’abitazione della Ropele.
Altri omicidi irrisolti in zona
Franz Masoner, il portiere di notte dell’albergo dei poveri di Bolzano, ucciso a coltellate il 24 gennaio 1985
Josef Messner, un altro portiere d’albergo, di Laives, accoltellato il 4 novembre del 1985.
Walter Bernabè, 34 anni, vigile urbano, colpito a morte con un coltello il 9 dicembre 1986
Si sospetta un coinvolgimento di Marco Bergamo anche per tre delitti compiuti in Veneto, dove lui trascorreva le vacanze con la famiglia. Il 15 luglio del 1987 a Padova, una donna incinta di nome Filomena Odierna, di 27 anni, fu uccisa con una coltellata. Venne trovata l’arma del delitto, un coltello da subacqueo. Il 10 agosto del 1989 fu la volta della prostituta di 39 anni, Gloria Ruffo, uccisa a colpi di pistola in un cascinale lungo la statale Jesolana nell’entroterra dei Venezia. Per questo delitto vennero prima accusate due persone, che furono però prosciolte. Il 30 gennaio 1991 nella zona di Treviso venne uccisa Sandra Casagrande, 42 anni, accoltellata all’interno della sua pasticceria nella notte, mentre era intenta a confezionare bomboniere. La magistratura di Bolzano chiese ala gendarmeria austriaca dati relativi ad alcune prostitute uccise negli ultimi anni a Innsbruck. Tramite l’Interpol si venne a sapere che a Parigi sarebbe stata assassinata una studentessa di 26 anni proprio mentre lui era lì.
Fonti: Vari giornali, siti, Youtube e Podcast