Una vicenda di confine, quasi sconosciuta in Italia e dalla grande risonanza in Germania e Austria, probabilmente a causa delle tinte razziali ci cui è permeata. Luca Nobile sarà chiaramente scarcerato dopo l’evento finale nonostante i tanti dubbi rimasti aperti circa la sua testimonianza.
Il suicidio del killer rende impossibile avvalersi di testimonianze o atti processuali. Questo obbliga il criminologo a mettere in atto una autopsia psicologica, un’analisi post mortem tesa a dipanare quanti più dubbi possibile. Ferdinand Gamper fu un assassino seriale classificabile come “missionario”, che porta genericamente a termine un compito mosso da moventi razziali, politici, etnici, religiosi. Fu quasi certamente mosso dall’odio verso gli italiani, tali erano le vittime che, come già rilevato in precedenza, non avevano nulla in comune tra loro se non la provenienza; l’assenza di prove è proverbialmente una prova stessa e permette di concentrare un cono di luce sulle uniche alternative. Il soggetto è disorganizzato, appartenente a una classe sociale non elevata e privo di cultura; commette i crimini in un luogo perfettamente conosciuto e vicino casa, non ha un’auto o un lavoro stabile.
Varie fonti:
Monografie seriali: Ferdinand Gamper, sei spari nel silenzio.