Gianfranco chiede di parlare con gli investigatori. Dice di aver sognato un’altra ragazza, uccisa strangolata e gettata nel fiume Adige. Gli investigatori chiedono dettagli, la zona precisa, per cercarla. Gianfranco stupisce tutti, la ragazza l’hanno già trovata, due anni prima. Nel luglio del 1994 un barcone ha dei problemi mentre è nell’Adige all’altezza di Piacenza d’Adige. Si affacciano e trovano un corpo nudo incagliato a poppa. La polizia arriva subito e lo portano via. Il corpo era in acqua da troppo tempo e non era possibile identificarla. Si sa solo che era sui vent’anni. Viene seppellita poco dopo come corpo ignoto. Gianfranco ha seguito la notizia sui quotidiani locali, incuriosito dice. Il corpo lo ha buttato circa due settimane prima e circa 15 km più a monte ma non sa nulla della ragazza, del nome o altro.

Le indagini sull’identità della ragazza le fanno la giornalista Simona Ercolani dell’«Arena» di Verona e un operatore della Rai, di “Chi l’ha visto?”. Ripercorrono tutti i posti frequentati e arrivano alla stazione di Isola Rizza, Verona, al bar della superstrada. Il proprietario, il signor Merlin, riconosce Gianfranco come cliente assiduo. Simona chiede al proprietario di guardare le foto delle donne scomparse. Lui individua dopo poco Blazenka Smoljo. È una giovane sparita nel luglio del 1994 e lui ricorda di averla forse vista con Gianfranco ma non è sicuro, è passato troppo tempo.

Blazenka ha 23 anni ed è di origini croate. È una bella ragazza alta e bionda. Ha un bimbo piccolo di 3 anni, che ha lasciato col padre. Lei è scappata da Pola il giorno di Capodanno per rifarsi una vita. La madre è molto preoccupata ma il 3 gennaio 1994 la ragazza la chiama e la tranquillizza. Dice che è quasi al confine con la Francia ma non è vero, è a Verona. Promette di chiamare spesso e anche tornare ogni tanto. Ad aprile 1994 Blazenka torna per il quarto compleanno del figlio ma riparte in fretta. Blazenka a giugno subisce un ricovero. Questo la spinge a fare la richiesta per i documenti. Dice alla madre di aver fatto la richiesta per i documenti e di aver conosciuto anche un bel ragazzo francese con cui farà una gita a breve. Dopo questo momento sparisce, da giugno 1994. I familiari si preoccupano e contattano “Chi l’ha visto?” ma solo nell’estate del 1996 scopriranno la verità. La madre di Blazenka la riconosce in una delle foto di Stevanin. 

Gianfranco dice di conoscerla come Fatina. Lei era una prostituta e si erano innamorati. Voleva smetterla con quella vita e lui le propone di nasconderla per un po’ nel cascinale di via Brazzetto. Lì lei muore durante un rapporto sessuale e lui va nel panico. Torna dopo molti giorni e la avvolge nella pellicola. La porta sull’argine dell’Adige e la fa scivolare nel fiume. Seguendo poi la vicenda sui giornali circa due settimane dopo. A questo punto sono chiari i punti su Claudia, Biljana e Blazenka, la sconosciuta del tronco e la donna in pose estreme. In tutto cinque donne. Ce ne sono altre? Roswita Adlassnig e la tossicodipendente con il giornale compaiono nei suoi scatti ma quante potrebbero essere davvero?